Una compilazione per i genitori e chi si prende cura dei bambini Quando passate tempo con i vostri bambini è come se foste in prima serata. Siete sul palcoscenico, in un certo senso, e li influenzate e li istruite con le vostre parole e il vostro comportamento, che lo vogliate o no. Così, nel rapporto tra genitori e figli, passare del tempo insieme non è abbastanza. Per dare significato a quel tempo, deve esserci qualità. Tra i prerequisiti per fare i genitori in maniera soddisfacente ci sono la pianificazione e la riflessione. […] Passare del tempo di qualità insieme è uno dei fattori più importanti per creare dei rapporti genitore-figlio buoni e salutari. Passare del tempo di qualità insieme può voler dire una rumorosa festa di famiglia, una serata tranquilla a casa ad ascoltare vostra figlia che si esercita a suonare, una notte insonne passata con un bambino febbricitante, un giorno di vacanza passato a ripulire il garage insieme, oppure un’ora passata in una discussione animata. Qualunque sia l’attività, il tempo di qualità insieme dovrebbe trasmettere messaggi come: “Ti voglio bene”, “Voglio starti vicino”, “Mi piace stare con te”, “Insieme a te mi diverto”. […] Ogni famiglia trae benefici dedicando regolarmente un periodo fisso a stare insieme. […] Quando cominciate a organizzare questo tempo di qualità insieme, è importante che voi e vostro figlio o vostra figlia facciate cose che abbiano significato. Fate un elenco delle vostre attività familiari preferite. Discutetele insieme, poi mettetele in ordine d’importanza. Alla fine programmate quelle che ritenete abbiano la priorità. Se decidete solo per quelle più semplici, o quelle che richiedono meno tempo o meno impegno, potreste perdere le più importanti. --Dr. Kay Kuzma * Possiamo essere così presi dai nostri molteplici impegni, dai nostri orari frenetici e dalle nostre vite frettolose, da dimenticare che le cose che contano di più per i nostri figli sono quelle piccole cose semplici che rendono la loro casa un posto divertente, comodo e felice. Le seguenti domande vi aiuteranno a riflettere su come meglio raggiungere quell’obiettivo: 1. Quale sarebbe secondo vostro figlio l’aspetto migliore del vivere in casa vostra? Quali sono le tradizioni migliori, le cose che fate insieme e sono così divertenti che vorranno farle anche con i loro futuri figli? In breve: che tipo di ricordi state creando per i vostri figli nella vita quotidiana? 2. Cosa pensate che i vostri figli vorrebbero cambiare nella vostra vita familiare? Che cosa v’impedisce di farlo? 3. Quando è stata l’ultima volta in cui la vostra famiglia è stata lì seduta a non fare altro che ridere? Quand’è l’ultima volta in cui vi ricordate di non aver fatto assolutamente niente [insieme]? 4. C’è una semplice tradizione o abitudine di famiglia che volete seguire per divertirvi insieme? Scrivetela. Poi preparatevi a farla tutti insieme. Immaginate che qualcuno chieda ai vostri figli che cosa vorrebbero veramente cambiare nella vostra famiglia. È la stessa domanda che è stata posta a ottantaquattromila studenti delle medie inferiori e superiori che hanno completato una ricerca della rivista USA Weekend. Cosa pensate che abbia detto la maggioranza dei ragazzi? (Probabilmente la stessa cosa che direbbero i vostri, quindi pensateci bene.) Quasi due terzi dei ragazzi intervistati hanno detto che avrebbero voluto passare più tempo con i genitori. In effetti, più di due ragazzi su cinque pensavano che il tempo passato con la madre fosse troppo affrettato. Quello che i ragazzi dicevano di volere non era soltanto più tempo, ma più momenti rilassati — il tipo di tempo che un ragazzo considererebbe semplicemente “uno spasso”. Nessuna aspettativa. Nessuno stress. Nessun ritmo frenetico. Solo divertirsi tranquillamente, in maniera rilassata. È il tipo di tempo che crea l’unità familiare. Quel tempo rilassato e sereno è ciò che anche i vostri figli desiderano e di cui hanno bisogno. --Michele Borba * Un giorno i vostri figli saranno grandi e se ne andranno. Allora sarete grati di aver dato loro le cose di cui avevano bisogno mentre crescevano. […] Così, in quelle ore notturne, mentre vegliate su un bambino malato, sorridendo anche se vorreste piangere, cantando mentre pregate di avere pazienza, asciugando nasini gocciolanti mentre sognate di fare grandi cose per Dio, ricordate che è proprio quello che state facendo. Non vi pentirete mai di nessuna preghiera, nessuna canzone, nessuna parola amorevole. Ogni piccolo gesto d’affetto va a toccare [i vostri figli] per l’eternità. Dopo tutti gli anni in ci avrete creduto solo per fede, un giorno anche voi — come me — avrete la benedizione di vedere quello che saranno diventati. --Derek and Michelle Brooks * Come ha detto qualcuno: “Quello che faccio oggi è importante perché gli sto dando un giorno della mia vita. Quando verrà domani, quest’oggi sarà andato, per sempre, lasciando al suo posto ciò che gli ho dato in cambio. Voglio che sia un guadagno, non una perdita; un bene, non un male; un successo, non un fallimento; per non dovermi pentire del prezzo che ho pagato per averlo”. È doppiamente vero per voi che vi prendete cura dei vostri bambini. Non è solo un’ora, o poche ore, o un giorno della vostra vita; è anche un’ora o due o un giorno della loro vita. Di che cosa state riempiendo la loro mente, il loro cuore e la loro vita? Non si tratta solo di assicurarvi che stiano imparando le loro lezioni scolastiche. Si tratta dell’amore che dimostrate loro, dell’esempio che impartite, del modo in cui vi comportate con loro, del vostro atteggiamento, del vostro sorriso e molto altro. Che cosa guadagneranno i vostri figli da questa giornata? Aggiungerà qualcosa ai fondamenti della loro vita? Sapranno dentro di sé che avete ottenuto qualcosa di buono in cambio di quel giorno della vostra vita, grazie a quello che ha portato o aggiunto alla loro? Forse non sempre vi accorgerete che i vostri sforzi stanno facendo una differenza. Alcuni giorni sì, altri invece sono duri. In quei momenti, guardate i vostri piccoli. State investendo in loro i giorni della vostra vita. State dando il vostro tempo, la vostra vita, il vostro amore e le vostre capacità in cambio di dividendi duraturi nella loro vita. --Gesù, in profezia Text courtesy of Anchor. Photo by Bill Branson (Public Domain) via Wikimedia Commons.
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Jay Phillips Oggi sono andato con i figli di alcuni amici a fare una passeggiata nei campi attorno al villaggio in cui viviamo, una zona di fattorie, campi, strade di terra battuta e boschetti. Il tempo era bellissimo, così per i bambini era una buona opportunità di respirare un po’ d’aria pura e fare un po’ di moto correndo attorno alla ricerca delle piccole creature che sono così abbondanti in primavera e in estate. Era una pausa piacevole anche per me. Fuori sui sentieri di campagna non ci sono computer, non c’è lavoro da fare, non ci sono telefonate, faccende, riunioni; niente pulizie da fare e nessuna delle migliaia di altre cose che ci tengono occupati la maggior parte del giorno. Il tempo sembra quasi fermarsi quando siamo in mezzo alla natura... almeno fino a quando i bambini non gridano eccitati: “Una coccinella!” – “Un ragno!” – "Una lumaca!" – ma anche quegli improvvisi suoni d’allarme vanno bene, perché di solito bastano pochi minuti di pace per schiarirmi la mente. Quando Gesù disse che se non diventiamo come bambini non possiamo entrare nel regno dei Cieli (Matteo 18,3), forse non stava parlando solo del Paradiso a venire, ma anche della pace e di quel po’ di paradiso che proviamo ogni tanto nel nostro cuore quando mettiamo da parte le nostre preoccupazioni, tranquillizziamo la nostra mente e il nostro spirito e ci sintonizziamo sulla voce divina che ci parla attraverso la creazione. Sembra che i bambini sappiano farlo naturalmente. Non si preoccupano del lavoro ancora da fare, o dei conti da pagare; sono semplicemente pieni d’energia e d’eccitazione per la vita, felici di avere una persona grande che si prende cura di loro e scatta foto delle loro attività. Non dovremmo avere più pace anche noi, sapendo che c’è una Persona Grande che si prende cura di noi e, sono sicuro anche di questo, scatta istantanee della nostra vita? Per gentile concessione della rivista Contatto. Foto da Wikimedia Commons.
Chalsey Dooley Alcuni giorni sembrano magici: le cose vanno bene, metto in pratica idee nuove, vedo i risultati pratici delle ore dedicate ai miei vari compiti. Poi ci sono momenti in cui arrivo alla fine della giornata e mi sembra di non aver realizzato niente d’importante. Certo, ho nutrito e vestito i bambini; hanno svolto le loro attività scolastiche, hanno giocato nel parco… ma desidero qualcosa di più. Voglio poter depennare altre cose dalla mia lista di progetti. Voglio poter dire di aver fatto progressi enormi. Invece, mi sento come se la mia vita fosse rimasta indietro in molti campi. Alcuni mesi fa, alla fine di una lunga giornata, stavo cercando di allontanare il peso dello scoraggiamento per tutte le cose di cui dovevo prendermi cura, con problemi che si ammucchiavano più in fretta di quanto potessi risolverli. Poi entrai nella stanza e scoprii che mio figlio Patrick, di due anni, aveva preso il suo soffice ornitorinco di peluche, aveva riempito il lavandino, gli aveva dato una bella lavata e adesso lo stava cospargendo del bicarbonato che uso per pulire. Non avevo proprio bisogno di fare altre pulizie, ma era una cosa carina, così risi tra me, pensando: Anche se non riuscirò a fare nient’altro, per lo meno l’ornitorinco è pulito! Più tardi, mentre guardavo i bambini felicemente sistemati nei lettini in attesa della storia della buonanotte, decisi di cambiare i miei criteri di valutazione per «risultati» e «una buona giornata». Adesso mi sono fatto una lista nuova e vedo quanti punti riesco a depennare.
Domani è un altro giorno. Alla fine le liste in agenda saranno sistemate. Vai avanti. Respira. Sorridi. Vai avanti. Respira. Sorridi. Alla fine arriveremo «là», dovunque quel «là» si trovi. Chalsey Dooley scrive materiale per bambini e insegnanti; si occupa dell’educazione in casa dei suoi figli; vive in Australia. Vedi www.nurture-inspire-teach.com. Per gentile concessione della rivista Contatto. Photo: Kate Henderson/Flickr
Virginia Brandt Berg, adattato Secondo il dott. James H. Bossard, già professore di sociologia all’Università della Pennsylvania, uno dei punti più deboli della maggioranza delle famiglie è il modo in cui i genitori parlano davanti ai figli. Dopo aver studiato un gran numero di registrazioni fatte a tavola, scrisse: «Ho scoperto che molte famiglie hanno abitudini di conversazione precise e costanti, e che il modello prevalente è quello della critica. Raramente queste famiglie avevano qualcosa di buono da dire degli altri. Trovavano sempre da ridire su amici, parenti e vicini — in quasi ogni aspetto della vita, dalla fila nel supermarket alla stupidità del loro datore di lavoro. «Quest’atmosfera familiare costantemente negativa aveva un effetto disastroso sui figli, perché un’alta percentuale dei bambini [di queste famiglie] erano asociali e malvisti. Questo modello di ostilità, poi, molte volte si risolveva in liti all’interno della famiglia. Quel modello influenzava i bambini e creava in loro dei problemi». «Molto tempo fa — continuò il dott. Bossard — un grande Maestro spiegò che ciò che esce dalla bocca è molto più importante di ciò che vi entra».(Matteo 15:11) Il modo di cambiare la qualità delle nostre parole è di cambiare lo spirito da cui quelle parole provengono. Le parole che escono da un’anima piena dello Spirito d’amore di Dio avranno un sapore e una forza dotate di vera profondità. Per gentile concessione della rivista Contatto.
Non sono soli i bambini a crescere, anche i genitori lo fanno. Come noi osserviamo cosa fanno della loro vita i nostri figli, anche loro guardano quello che noi facciamo della nostra. Non posso dire ai miei figli di mirare alle stelle. L’unica cosa è farlo io stesso. —Joyce Maynard Nessuno mi ha mai promesso che sarebbe stato facile, e non lo è; ma è anche un piacere vedere i miei figli crescere, prendere decisioni da soli e lanciarsi per conto proprio come esseri umani indipendenti, forti e simpatici. E mi piace anche quello che sto diventando io. Avere figli mi ha reso più umano, più flessibile, più umile e più indagatore. —Un padre anonimo Non so su che pianeta vivessi quando ho pensato che una volta diventata madre, avrei semplicemente saputo tutto il necessario. Non ci volle molto prima di rendermi conto che fare il genitore, nonostante le innumerevoli gioie che ha portato nella mia vita, è un lavoro duro. Essere un genitore ha significato adattare le mie aspirazioni e le mie priorità alla mia nuova realtà. Ogni giorno è un processo di apprendimento, man mano che mi adatto ai bisogni in continuo mutamento dei miei figli. —Katiuscia Giusti I bambini ci tengono sotto controllo. Le loro risa impediscono ai nostri cuori di indurirsi. I loro sogni garantiscono che non perdiamo mai la nostra motivazione a costruire un mondo migliore. Sono i migliori istruttori conosciuti dall’umanità. —Rania, regina di Giordania, sulla rivista Hello Quando lo si vede solo come badare alla crescita di un bambino, fare i genitori può essere un lavoro frustrante e pesante. Comunque, quando è visto come un’opportunità per crescere personalmente come adulti, diventa una delle esperienze più valide e creative che la vita possa offrire. Ci dà opportunità di migliorare noi stessi e di allargare i nostri orizzonti, mentre modelliamo per i nostri figli le qualità che vorremmo vedere in loro. Per alcuni di noi, i nostri figli ci danno una possibilità di diventare i genitori che vorremmo aver avuto. —Jack C. Westman Se dovessi crescere di nuovo mio figlio, costruirei prima la sua autostima e poi la casa. Dipingerei di più con le dita e le punterei di meno. Correggerei di meno e comunicherei di più. Toglierei gli occhi dall’orologio e mi guarderei di più intorno. Farei più passeggiate e farei volare più aquiloni. Smetterei di comportarmi seriamente e m’impegnerei di più nel gioco. Correrei di più nei prati e guarderei di più le stelle. Darei più abbracci e meno strattoni. —Diane Loomans Testo per gentile concessione della rivista Contatto
Nessuno metterebbe in discussione il fatto che crescere dei figli con un carattere forte richiede tempo e fatica. Mentre avere dei figli potrebbe voler dire “fare quello che viene in modo naturale”, essere un buon genitore è molto più complicato. Se vuoi sapere come crescere un figlio segui questi passaggi.
Parte 1 di 4: Sviluppare Abitudini Sane Mettere al primo posto l’educazione dei figli. Si tratta di un aspetto difficile da mettere in pratica in un mondo in cui esistono così tante richieste contrastanti. Un buon genitore programma e dedica del tempo all’educazione dei propri figli in modo consapevole. Egli considera lo sviluppo del carattere del figlio la priorità principale. Quando diventi genitore, devi imparare ad anteporre le priorità dei tuoi figli alle tue e a sacrificarti a trascorrere più tempo della tua giornata a prenderti cura di loro invece che di te. Certamente non dovresti trascurare te stesso completamente, ma dovresti abituarti all’idea di mettere i bisogni di tuo figlio al primo posto. Se hai una compagna, potete prendervi cura del bambino a turno, in modo tale che ognuno di voi abbia del tempo libero per se stesso. Quando programmi la tua routine settimanale, i bisogni di tuo figlio dovrebbero essere il tuo obiettivo primario. Ogni giorno leggi qualcosa a tuo figlio. Contribuire ad alimentare l’amore per le parole scritte aiuterà tuo figlio a sviluppare una passione per la lettura quando sarà più grande. Decidi ogni giorno un momento da dedicare alla lettura per il tuo bambino, di solito prima di andare a letto o prima di schiacciare un pisolino. Dedica almeno mezz’ora o un’ora al giorno alla lettura per tuo figlio, se non di più. Non solo tuo figlio svilupperà un amore per le parole, ma avrà anche migliori opportunità di successo negli studi e a livello comportamentale. Gli studi dimostrano che i bambini che hanno avuto qualcuno che leggeva per loro ogni giorno, mostrano meno comportamenti negativi a scuola. Cenate come una famiglia. Una delle abitudini più pericolose delle famiglie moderne è costituita dalla perdita del pasto in famiglia. Il tavolo da pranzo non è solo un luogo di sostentamento e di faccende familiari, ma è anche un luogo dove vengono insegnati e trasmessi i nostri valori. Le buone maniere e le regole vengono acquisite in modo sottile quando si è a tavola. L’ora dei pasti in famiglia dovrebbe comunicare e supportare gli ideali a cui i bambini faranno riferimento nel corso della vita. Se tuo figlio è schizzinoso nel mangiare, non passare tutta la cena a criticare le sue abitudini alimentari e a controllare cosa non mangia come un avvoltoio. In questo modo, tuo figlio assocerà i pasti in famiglia a qualcosa di negativo. Coinvolgi tuo figlio durante i pasti. La cena sarà più divertente se tuo figlio ti “aiuta” a scegliere il cibo al supermercato o ad apparecchiare la tavola o a occuparsi di piccole faccende inerenti alla preparazione del cibo, come lavare le verdure che cucinerai. Mantieni le conversazioni a tavola aperte e poco impegnative. Non fare a tuo figlio il terzo grado. Domanda semplicemente: “com’è andata la giornata?”. Imponi abitudini severe riguardo all’orario di andare a letto. Anche se tuo figlio non deve andare a letto tutte le sere durante lo stesso intervallo di tempo di cinque minuti, dovresti stabilire delle abitudini sull’orario di andare a dormire, che tuo figlio possa seguire e rispettare. Gli studi dimostrano che dopo soltanto un’ora di sonno persa, le capacità cognitive dei bambini possono essere ridotte di due interi anni scolastici, di conseguenza è importante che si riposino il più possibile prima di andare a scuola. La tua routine dovrebbe includere del tempo per rilassarsi. Spegni la televisione, la musica o qualunque altro dispositivo elettronico e parla dolcemente con tuo figlio nel letto o leggigli qualcosa. Non dare a tuo figlio snack contenenti zucchero appena prima di andare a letto o sarà più difficile farlo addormentare. Stimola tuo figlio a sviluppare nuove abilità ogni settimana. Anche se non devi iscriverlo a dieci diverse attività ogni settimana, dovresti trovare almeno una o due attività che gli piacciono e inserirle nella sua routine settimanale. Può trattarsi di qualsiasi cosa, dal calcio alle lezioni di arte, non ha importanza cosa sia purché tuo figlio mostri un talento o una passione per qualcosa. Fagli sapere che sta facendo un ottimo lavoro e incoraggialo ad andare avanti. Accompagnare tuo figlio a diverse lezioni lo aiuterà anche a socializzare con gli altri bambini. Non impigrirti. Se tua figlia si lamenta perché non vuole andare alla lezione di pianoforte, ma sai che in fondo le piace, non cedere solo perché non te la senti di guidare fin là. Concedi ogni giorno a tuo figlio del tempo sufficiente per giocare. ”Il momento del gioco” non significa lasciare tuo figlio seduto davanti alla televisione in balia delle costruzioni mentre tu lavi i piatti. “Il momento del gioco” significa far sedere tuo figlio in camera sua o nell’area dedicata al gioco impegnandolo attivamente con giochi stimolanti mentre lo aiuti a esplorare le sue possibilità. Anche se potresti essere stanca, è importante mostrare a tuo figlio il vantaggio di giocare coi suoi giochi, affinché acquisisca gli stimoli di cui ha bisogno e impari a giocare da solo. Non importa se non hai 80 milioni di giocattoli con cui farlo giocare. È la qualità e non la quantità che conta. Potresti scoprire che il suo gioco preferito del mese è un rotolo di carta igienica vuoto. Parte 2 di 4: Amare tuo Figlio Impara ad ascoltare i tuoi bambini. Influire sulla loro vita è una delle cose più straordinarie che tu possa fare. È facile disinteressarsi dei propri figli ed è un’opportunità sprecata per fornire loro una guida importante. Se non ascolti mai i tuoi figli e passi tutto il tempo a urlare ordini verso di loro, non si sentiranno rispettati o amati. Linda Salazar “Mamma, credo che quei giocattoli piacciano più a te che a noi”, ricordo di aver detto a mia madre mentre facevamo la spesa in un discount. Dal modo in cui ispezionava ogni giocattolo, esaminava con cura le pagine di ogni libro, contava i pezzi dei rompicapo e controllava le parti dei vari giochi (visto che nei discount è facile che vadano persi), ero certa che quei giocattoli le piacessero quanto piacevano a noi. Era sempre alla ricerca di offerte speciali, così che lei e papà potessero permettersi di fare dei regali di Natale a tutti noi. Ma i regali dei miei genitori non si limitavano alle cose. A volte si trattava di attività diverse, come quando ci portavano in un parco per giocare insieme o a fare un’escursione in montagna, o a visitare luoghi storici. In retrospettiva posso vedere chiaramente che non è che ai miei genitori piacessero i giocattoli e tutto il resto, come pensavo io; è che gli piaceva dare. Davano sempre, che si trattasse del loro tempo e della loro attenzione nei nostri confronti, di un aiuto con i compiti o con un progetto, di un orecchio pronto ad ascoltare; non smettevano mai di dare con tutto il cuore. Ora che il Natale si avvicina non posso fare a meno di ripensare a quei semplici doni d’amore, che mi fanno ancora sentire colma di meraviglia. Mi ricordo a malapena i regali ricevuti, ma non dimenticherò mai l’entusiasmo che i miei mettevano nel dare. Certo, fare regali è una vecchia tradizione e un modo simpatico per dimostrare amore; e i doni sono sempre accolti con grande entusiasmo, soprattutto dai bambini. Forse è questo che il nostro Padre celeste aveva in mente tanto tempo fa, quel primo Natale, quando ci diede il suo amore nel modo che avremmo compreso meglio. Ci fece il dono più prezioso e duraturo, in modo così semplice e umile: il suo amore, il suo Spirito, nei panni di un tenero neonato. Gesù era ed è ancora il più grande dono di Natale per tutti noi. I commercianti di oggi hanno escogitato tante feste da celebrare facendo regali. Arrivano così spesso che a volte è difficile ricordare per cosa stiamo facendo compere. Ma fermatevi un attimo e cercate di ricordare i doni più memorabili che abbiate mai ricevuto e perché il loro ricordo vi sia ancora caro: si trattava delle cose che potevate vedere e stringere in mano, oppure dell’amore con cui quei regali erano avvolti? Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso. Foto di epSos.de via Flickr.
Curtis Peter van Gorder Essendo nato prima dell' Internet, vedo persone che si scambiano freneticamente messaggini e a volte mi chiedo come sarebbero sopravvissute ai tempi in cui scrivere un messaggio comportava l’uso di una macchina da scrivere da quindici chili, una gomma da cancellare o un liquido correttore che sporcava dappertutto, un viaggio all’ufficio postale, una coda per comprare il francobollo, un’attesa di un paio di settimane perché la lettera arrivasse a destinazione e un altro paio per ricevere una risposta. Perché hanno tutti una fretta così dannata? Oggi ho preso un risciò a motore e perfi no il suo autista faceva due cose allo stesso tempo, cercando di portare a termine un aff are al suo cellulare mentre guidava nel traffico cittadino. Era vecchio abbastanza da ricordarsi quando fare una telefonata in un luogo pubblico voleva dire cercare una cabina telefonica, avere la moneta adatta e continuare a infi lare monete nel telefono, se la chiamata durava più di tre minuti? Quello che voglio sapere è dove va a finire tutto il tempo che risparmiamo non dovendo fare tutte quelle cose. Non dovremmo sguazzare nel tempo libero, grazie a tutte le meraviglie moderne che ci risparmiano tempo? È solo questione di cattiva gestione del nostro tempo? I buoni consigli abbondano: datti delle priorità, delega ad altri, fa’ prima i compiti più gravosi, elimina dalla tua vita le cose inutili, impara a dire di no… Ma c’è qualcosa di più. A volte non è questione di cosa stiamo facendo, ma di cosa stiamo diventando. Come disse il poeta indiano Rabindranath Tagore, “chi è troppo occupato a fare il bene, non trova il tempo di essere buono”. Come facciamo a rallentare un po’ le cose e goderci di più la vita, facendo allo stesso tempo tutto quello che va veramente fatto? L’altro giorno stavo uscendo per una riunione, quando mia nipote mi ha preso per mano e mi ha chiesto in tono eccitato: «Posso farti vedere i nuovi passi che ho imparato alla scuola di ballo?» Prima che potessi esclamare: «Scusa, ma ho fretta. Fammeli vedere la prossima volta», la mia mente ha fatto un salto di cinque anni e l’ho sentita dire, mentre usciva di corsa di casa: «Scusa, nonno, sono troppo occupata ad essere un’adolescente». «Certo», ho risposto. «Fammeli vedere». Dopo cinque minuti di danze vigorose e di applausi continui, sono uscito per la mia riunione sentendomi meno stressato e più ottimista. Avevo trovato la risposta. Se troviamo il tempo di fermarci e annusare i fiori, il loro profumo ci avvolgerà tutto il giorno, ricordandoci che la vita non è fatta solo di una corsa verso quello che ci aspetta dopo. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
Tratto da articoli presenti sul sito da parenting.com
Non c’è niente di sbagliato nel comprare giocattoli in un negozio, ma ecco alcune cose divertenti e stimolanti che potete fare insieme: 1. Rafforzate gli “aha!” Immaginate che il vostro bambino sia uno scienziato in erba e osservate quei momenti rivelatori: quel sorriso quando entra nella vasca da bagno, che vuol dire “Sì! Avrò la paperella appena entro nell’acqua!” Quelle manine che si muovono per dire, “Quando papà fa quella faccia, sta per solleticarmi!” Soddisfate queste piccole aspettative del vostro bambino e condividete la sua gioia nel mostrargli che aveva ragione. 2. Tenetelo dritto quando mostra interesse nelle cose. I neonati vedono le cose molto meglio quando stanno in posizione verticale e non coricati, quindi mettetelo sulle ginocchia per mostrargli nuovi oggetti, o tenetelo in braccio in modo che possa guardare dietro le vostre spalle quando lo portate in giro ad esplorare il suo nuovo mondo. 3. Sviluppate un sistema di comunicazione sia facciale che verbale. Molto prima che il bambino inizi a parlare, lo vedrete cercare di imitare le espressioni del vostro viso. Provate a fare delle smorfie e osservatelo mentre il suo interesse si accentua. “Ascoltatelo” e rispondete alle sue espressioni. 4. Danza e movimento. Per soddisfare il desiderio di movimento di vostro figlio, fategli fare un giro di walzer della stanza. Dondolatelo dolcemente avanti e indietro, muovetelo lentamente su e giù. Sedetevi su una sedia girevole e osservate le sue reazioni mentre girate. 5. Incoraggiatelo ad assaggiare le cose. Immaginate che la sua bocca sia una sonda spaziale estremamente sensibile, che raccoglie informazioni sul suo cosmo personale. Evitate di dargli oggetti troppo piccoli, appuntiti, oppure sporchi. Lasciate che lecchi quel cucchiaio, morda quella tazzina o provi a masticare quel pezzetto di crosta di pane. 6. Leggete a voce alta. Non preoccupatevi delle “parolone”. Filastrocche, libri — più varietà di linguaggio un bambino sente nelle voci che preferisce, più ne sarà affascinato. Scegliete libri con un linguaggio ripetitivo; ai bambini piace perché è prevedibile. 7. Cantate — con o senza parole. Avete dimenticato le parole della vostra ninnananna preferita? Canticchiatela. Le note musicali senza tutte quelle consonanti e vocali offrono uno stimolo più semplice e spesso più rassicurante. Di Sara Kelley Una delle cose più importanti che si possano fare è passare del tempo con i figli – e sembra che a noi genitori debba essere rammentato spesso questo importante principio. Quando siamo occupati tutto il giorno e i nostri figli passano la giornata a scuola, quel breve periodo di tempo che una famiglia può passare insieme la sera o durante i fi ne settimana o le vacanze dovrebbe essere visto e apprezzato come uno speciale tempo in famiglia. È la nostra possibilità di dimostrare ai figli che sono importanti e speciali per noi. L’importanza di passare tempo insieme dovrebbe essere riconosciuta sia dai genitori sia dai figli. In realtà, comunque, sta a noi genitori renderlo divertente e produttivo per loro. Una cosa che dimostra ai figli il posto speciale che hanno nel cuore dei genitori è che questi ultimi fanno in modo che i momenti passati insieme non vengano interrotti. In molte case la prima occasione della giornata in cui la famiglia si ritrova tutta insieme è a cena, e fare conversazione a cena è un’ottima cosa, ma non basta. Alcuni genitori che hanno forti legami con i figli, hanno scoperto che il miglior modo di mantenere l’unità familiare è dedicare ufficialmente a loro un’ora dopo cena, facendo in modo che siano momenti significativi. I genitori si impegnano a non lasciarsi distrarre da altri doveri durante questo periodo. A quel modo i figli sanno di poter contare sulla piena attenzione dei genitori. Che si tratti di un’ora o più, sta ad ogni genitore fare uno sforzo consapevole per mettere da parte il lavoro e le altre preoccupazioni per dedicare la propria attenzione ai figli al cento per cento. Potrebbe sembrare scomodo o fastidioso, ma se sarete costanti e vi impegnerete a farlo, scoprirete un notevole miglioramento nella loro vita e i vostri figli vi adoreranno! Per sfruttare fino in fondo questo tempo dovete coinvolgervi con i vostri figli. Non fate semplicemente la stessa cosa separatamente nella stessa stanza – tipo guardare insieme la TV – ma avvicinatevi a loro, parlate, conversate, scoprite cosa pensano. Uscite dal vostro mondo adulto ed entrate nel loro. Divertitevi, rilassatevi, imparate a godere di questo tempo con i vostri figli. Se avete figli grandi e figli piccoli, probabilmente dovrete avere attività diverse. Una sera la mamma potrebbe giocare o leggere qualcosa con i più piccoli, mentre il papà lavora ad un progetto artistico o di bricolage con i più grandi, o li aiuta con i compiti. La sera successiva i genitori possono scambiarsi di ruolo. O se c’è un genitore solo, dovrà passare del tempo prima con i piccoli e poi con gli altri quando i piccoli saranno a letto. L’idea è quella di dedicare del tempo significativo con ciascuno di loro. Se uno dei bambini ha un dono o un’abilità speciale, che si tratti di disegno, musica o dattilografi a, questo tempo insieme può dimostrarsi una grande opportunità per aiutarlo a sviluppare il suo talento e allo stesso tempo dargli l’incoraggiamento di cui ha bisogno. (Senza però trascurare gli altri figli). Il segreto per avere successo è pianifi care e organizzare in anticipo le proprie idee. Non c’è bisogno di doti speciali o attrezzature di lusso per mantere i figli felici e impegnati durante questi momenti. Proprio come i vostri figli sono speciali per voi, anche voi siete speciali per i vostri figli. Passare tempo con voi avrà un enorme signifi cato per loro e porterà risultati duraturi. Fate del vostro meglio e insieme ai vostri figli potrete vedere questo tempo come una grande possibilità di fare le cose preferite con le vostre persone preferite! Per gentile concessione della rivista Contatto.
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