Il film “La forza della volontà” narra la storia di Jaime Escalante, un immigrante boliviano negli USA che insegnava alla Garfield High School, nei quartieri poveri di Los Angeles. Ottenne dei notevoli risultati con studenti noti per essere particolarmente difficili. Una storia che il film non racconta è quella dell’“altro Johnny”. Escalante aveva due studenti di nome Johnny nella sua classe. Uno aveva sempre i voti migliori, l’altro quelli peggiori. Il primo era cordiale, collaborava con gli insegnanti, lavorava sodo ed era simpatico a tutti gli altri studenti. Il secondo Johnny era astioso e arrabbiato, non collaborava, disturbava e in generale era antipatico a tutti. Una sera, a una riunione genitori-insegnanti, una madre si avvicinò emozionata a Escalante e gli chiese: “Come va il mio Johnny?” Escalante pensò che la madre del secondo Johhny non avrebbe certamente fatto una simile domanda, così descrisse il primo Johnny in termini entusiastici, dicendo che era uno studente fantastico, simpatico ai compagni di classe e cooperativo, uno che lavorava sodo e che avrebbe senz’altro fatto strada nella vita. La mattina dopo, Johnny – il secondo – si presentò a Escalante e gli disse: “Sono veramente grato per quello che ha detto di me a mia madre. Voglio solo dirle che mi metterò a studiare sul serio perché quello che ha detto diventi realtà”. Alla fine di quel semestre se la cavava già bene e alla fine dell’anno scolastico era nella lista d’onore dell’istituto. Se trattiamo vostri figli come se fossero l’“altro Johnny”, è estremamente probabile che migliorino le loro prestazioni. Qualcuno potrebbe giustamente dire che la maggior parte delle persone che hanno raggiunto il successo è stata spinta dagli incoraggiamenti piuttosto che dai brontolii. Questo esempio ci spinge a chiederci cosa succederebbe a tutti gli “altri Johnny” del mondo, se qualcuno dicesse qualcosa di veramente buono su di loro. —Zig Ziglar ***** Tutti hanno bisogno e vogliono essere apprezzati per i loro risultati. Un bambino che giocava a freccette col padre disse: “Giochiamo a freccette. Io le tiro e tu dici: ‘Bravo!’” Ecco quello che una persona incoraggiante fa per gli altri. Di solito tendiamo a diventare ciò che la persona più importante nella nostra vita pensa che potremmo essere. Pensate il meglio, credete il meglio e dite il meglio degli altri. Le vostre affermazioni non solo vi renderanno più attraenti ai loro occhi, ma vi permetteranno di avere un ruolo importante nel loro sviluppo personale. —John C. Maxwell Per gentile concessione di www.anchor.tfionline.com. Usato con permesso.
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