Alex Peterson Quasi tutti i genitori si preoccupano del progresso dei propri figli ad ogni stadio della loro crescita. Per questo devono rendersi conto del ruolo importante svolto dall’immagine che il bambino ha di sé. I bambini che si vedono in modo positivo, che credono di poter avere successo, lo raggiungeranno molto più facilmente. I bambini iniziano a valutare se stessi e le proprie abilità nel contesto della loro famiglia. I genitori possono scoprire ogni giorno delle opportunità per sviluppare nei loro figli la fiducia in se stessi, che a lungo andare li aiuterà a diventare adulti completi e ben inseriti. Come risolvere i problemi I genitori spesso si sorprendono quando scoprono quanto i loro figli sono capaci e intraprendenti nella risoluzione dei propri problemi, con solo un po’ di aiuto. Tutti i bambini incontrano problemi; è una parte necessaria della loro crescita. È proprio affrontando queste sfide che acquistano le doti necessarie al successo nella vita. Ci vogliono tempo e pazienza per aiutare i bambini ad imparare a risolvere i loro problemi, ma è un buon investimento che darà i suoi frutti quando cresceranno, quando i loro problemi diventeranno più complessi e la posta in gioco sarà maggiore. A volte i genitori tendono a risolvere il problema o a dare la risposta troppo in fretta. Così facendo possono risolvere il problema del momento, ma ostacolano il processo d’apprendimento. È come nel proverbio: “Dai a un uomo un pesce e mangerà per un giorno. Insegna a un uomo a pescare e mangerà per una vita intera”. A lungo andare, insegnare a risolvere i problemi è più importante e più utile di fornire le soluzioni. Aiutare i bambini a venire a capo dei loro problemi dimostra anche la vostra fiducia in loro e quindi aumenta la fiducia e la stima che hanno di se stessi. Questione d’insicurezza Per quanto i genitori amino i propri figli e cerchino di venire incontro ai loro bisogni, sorgono sempre situazioni che provocano insicurezza nei bambini; questa insicurezza spesso si rispecchia in problemi comportamentali. Un cattivo comportamento va corretto, ma se i genitori non capiscono cosa l’ha provocato, la correzione può essere più dannosa che utile. La cattiva condotta viene dalla sperimentazione naturale dei bambini, da una cattiva idea che sembrava buona o divertente al momento? Oppure è il risultato dell’insicurezza, del tentativo di inserirsi, fare colpo o farsi amicizie nuove dopo essersi trasferiti in un quartiere nuovo o aver cambiato scuola, per esempio? Il cattivo comportamento è solo un sintomo, così la correzione di per sé è come strappare un’erbaccia senza sradicarla: dopo un po’ ricrescerà. I genitori devono individuare il problema e attaccarne la radice, la causa che ne sta alla base. A seconda dell’età e del livello di maturità del bambino, cercate di aiutarlo a raggiungere le proprie conclusioni partendo dal modo in cui è possibile risolvere il problema. Al momento forse non sarà facile, ma ricordate che l’obiettivo è correggere il problema, non punire il bambino. Facendo una chiara distinzione tra il problema e il bambino e poi coinvolgendo quest’ultimo per trasformare la situazione da problema ad occasione di apprendimento, è possibile aumentare la sua autostima invece di indebolirla, anche quando la situazione potrebbe sembrare assolutamente negativa. Non tutti i bambini si comportano male quando si sentono insicuri; alcuni si chiudono in sé o hanno risultati scolastici inferiori alle loro possibilità. In qualsiasi modo si manifesti la loro insicurezza, il primo passo per correggere il problema è riconoscerlo; il secondo è affrontarne la causa da un punto di vista positivo. Articolo dalla rivista Contatto. Usato con permesso.
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