Parabole di Gesù per bambini più grandi.
Era un giorno d’esami per mio fratello e me. Tutte le serate che avevamo passato a studiare sarebbero state messe alla prova. Avevamo già sostenuto un esame orale. Il nostro professore ci aveva mandato un link per scaricare i pass necessari ad accedere all’esame universitario e io mi sono collegata per stamparle.
Ho incontrato dei problemi. Il sito web caricava solo la tessera per l’esame che avevo già dato. Mancavano solo tre ore prima di presentarci in aula per l’esame. Poteva essere un problema. Ho fatto scorrere le pagine del sito universitario finché ho trovato un numero per l’assistenza. L’ho chiamato e una voce registrata mi ha immediatamente comunicato: «La preghiamo di attendere. Il suo problema sarà esaminato tra un minuto».
Ero un po’ seccata ma ho aspettato. Dopo un po’, un’altra voce registrata ha detto: «Sa che può ricevere aiuto per qualsiasi domanda alla nuova pagina di assistenza? Digiti il numero…» e mi ha dato lo stesso numero che avevo appena chiamato. Frustrata, ho chiuso la comunicazione. Sono tornata al sito e ho riprovato. Niente. In quel momento, mi è arrivata una notifica sul cellulare. Era l’app con il versetto biblico del giorno, Matteo 7:7: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Ho chiuso gli occhi e ho pregato: «Gesù, per favore, ti chiedo di fare in modo che ci mandino i pass per l’esame». Poi, senza altre preoccupazioni, ho inserito i numeri del tesserino universitario e ho stampato le pagine senza nemmeno controllarle. Quando le ho tolte dalla stampante, ho visto che riportavano il giorno sbagliato. Ero tentata di riprovarci, ma mi sono ricordata il versetto. Avevo chiesto e mi sarei fidata che questa era la risposta. Al momento dell’esame, lo staff non ha dato nemmeno un’occhiata ai pass. La persona alla porta ci ha salutato allegramente, ricordandosi di noi dall’esame precedente. Ci ha accompagnato ai nostri posti e abbiamo sostenuto l’esame, che è andato a meraviglia. Dio non risponde alle mie preghiere sempre come penso che dovrebbe, ma risponde ogni volta e non si dimentica mai do me. Chiedete e riceverete!
Scambiarsi arance a Natale è una tradizione popolare in tutto il mondo. Secondo una storia, il vescovo di Myra, San Nicola, aveva sentito che un povero non aveva soldi per la dote delle sue tre figlie che dovevano sposarsi, così diede a ognuna di loro una borsa piena d’oro per aiutarle nella loro nuova vita. Come simbolo, le arance ci ricordano come sia importante dare e aiutare le persone bisognose. Con un’arancia si può fare una bella decorazione natalizia, chiamata Christingle. Si prende un’arancia e se ne taglia una fetta alla base per farla stare in piedi. Si fa un buco nella parte superiore e ci si infila una candela. Si può usare della stagnola per raccogliere la cera che può colare dalla candela accesa. L’arancia viene avvolta da un nastro rosso. Il tutto è completato da quattro stecchi sui cui viene infilata della frutta secca o qualche altro dolce. (Naturalmente, bisogna stare attenti al fuoco, quando si fanno progetti simili.) L’arancia rappresenta il mondo, il nastro rosso il sangue e l’amore di Cristo; i quattro stecchi sono le quattro stagioni, o i quattro punti cardinali, con la frutta o dolci come frutti dello Spirito Santo, mentre la candela rappresenta Gesù, la luce del mondo. Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo. (Galati 5:22) Text and image courtesy of Activated magazine.
Non esiste alcun tipo di prova riguardo alla data della nascita di Gesù. La data cominciò a essere festeggiata il 25 dicembre a Roma, nella prima parte del quarto secolo (336 d.C.), come controparte cristiana di una festa pagana, popolare tra gli adoratori di Mitra, chiamato Sol Invictus, il Sole Invitto. Nel momento stesso in cui i giorni sono più brevi e le tenebre sembrano aver sconfitto la luce, il sole passa il suo nadir. I giorni si allungano e anche se il freddo aumenterà ancora per un bel po’, la sconfitta dell’inverno è certa.
Questo processo astronomico è una parabola della vita dell’Incarnato. Nel momento in cui la storia raggiunge il punto più buio, e nel luogo più inaspettato e meno ovvio, nasce il Figlio di Dio. Puoi fare entrare la luce invitando Gesù, Figlio di Dio, a entrare nella tua vita: Caro Gesù, credo che mi ami. So di aver bisogno della tua presenza nella mia vita, così ti chiedo di entrare. Amen. Image (adapted) © TFI. Background by rawpixel via Freepik. Text courtesy of Activated magazine.
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December 2024
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