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Ho sempre pensato che il principe Gionata, figlio del primo re d’Israele, sia un sorprendente esempio biblico di onore e integrità morale. Pensate: tutti si aspettavano logicamente che sarebbe stato il legittimo successore di suo padre Saul, invece il profeta Samuele consacrò Davide al suo posto. Penso che nei panni di Gionata mi sarei abbandonata a uno di questi comportamenti: o mi sarei lasciata consumare dall’invidia, pensando di esser stata vittima di un’ingiustizia, o non mi sarei più occupata degli affari del regno. Cos’ha fatto Gionata, invece? Per tutto il tempo in cui è stato un principe, si è comportato come il miglior principe possibile, fino alla sua morte durante una battaglia dal risultato già scontato. Perfino in quel periodo aveva onorato e protetto in molte occasioni il futuro re, Davide. Non penso che Gionata abbia visto il regnare su Israele come un’opportunità arrivistica. Sembra che non gli importasse chi fosse il re, purché guidasse il regno come voleva Dio. Appoggiò completamente Davide, l’unto di Dio, semplicemente perché era l’unto di Dio. Ci vuole integrità morale per fare una cosa del genere – il tipo di profonda integrità che nasce dalla fiducia completa nella provvidenza divina. Non c’è nulla di sbagliato nell’aspirare a essere migliori nelle cose che facciamo e a venire apprezzati per farlo, ma se ci permettessimo di sminuire il nostro posto nella vita e desiderassimo una posizione apparentemente più importante potremmo arrivare a sentirci scoraggiati e insoddisfatti. Certamente ci sono molte persone che eccellono in posizioni di grande utilità o di rilievo; ma molti di noi occupano un posto nella vita che sarebbe considerato più comune e ordinario. Tuttavia, ciascuno di noi possiede competenze preziose e nascoste che può sviluppare nelle sue circostanze attuali. Accettando la nostra situazione e facendo il possibile per sfruttarla al meglio, ci ritroveremo spesso a sviluppare quei talenti nascosti o in precedenza dormienti e potremo utilizzarli per aiutare gli altri. A sua volta questo ci porterà soddisfazione e appagamento.
Nessun posto e nessuna posizione è veramente comune e ordinaria, se è ciò che Dio vuole darci e che vuole usare per sviluppare i nostri talenti particolari. Arte di Rene Pfitzner. Testo per gentile concessione della rivista Contatto.
C’era una volta in Estremo Oriente un imperatore che stava diventando vecchio e sapeva che stava arrivando il momento di scegliersi un successore. Invece di scegliere uno dei suoi assistenti o dei suoi stessi figli, decise di fare qualcosa di diverso.
Un giorno convocò tutti i giovani del suo regno e disse loro: “È arrivato per me il momento di ritirarmi e scegliere il nuovo imperatore. Ho deciso di scegliere uno di voi”. I ragazzi rimasero scioccati! L’imperatore continuò: “Oggi darò a ognuno di voi un seme. Un solo seme. È molto speciale. Voglio che torniate a casa, lo piantiate, lo annaffiate e ritorniate qui fra un anno con quello che sarà cresciuto da quell’unico seme. Allora giudicherò le piante che mi porterete e quello di voi che sceglierò diventerà il prossimo imperatore!” Quel giorno era presente anche un ragazzo di nome Ling; anche lui ricevette un seme come gli altri. Tornò a casa e con entusiasmo raccontò a sua madre tutta la storia. Lei lo aiutò a trovare un vaso e del buon terreno, poi lui piantò il seme e cominciò ad annaffiarlo con cura. Ogni giorno lo annaffiava e controllava se stesse crescendo. Dopo circa tre settimane, alcuni degli altri ragazzi cominciarono a parlare dei loro semi e delle piantine che cominciavano a crescere. Ling tornava a casa, controllava il suo seme, ma sembrava che niente stesse crescendo. Passarono tre settimane, quattro settimane, cinque settimane. Ancora niente. A quel punto gli altri continuavano a delle loro piante, ma Ling non ne aveva ancora una e si sentiva un fallito. Passarono sei mesi; nel vaso di Ling non c’era ancora niente. Era sicuro che il suo seme fosse morto. Tutti gli altri avevano alberelli e piante alte, mentre lui non aveva niente. Ling comunque non disse niente ai suoi amici. Continuò ad aspettare che il suo seme crescesse.
Finalmente l’anno passò e tutti i giovani del regno portarono le loro piante all’imperatore perché le ispezionasse. Ling disse a sua madre che non avrebbe portato un vaso vuoto, ma lei lo incoraggiò a presentarsi lo stesso e a essere onesto riguardo all’accaduto. Ling aveva un nodo allo stomaco, ma sapeva che sua madre aveva ragione. Prese il suo vaso vuoto e lo portò al palazzo.
Quando arrivò, fu sorpreso dalla gran varietà di piante portate dagli altri ragazzi. Erano belle, con forme e dimensioni d’ogni tipo. Ling mise sul pavimento il suo vaso vuoto e molti degli altri ragazzi si misero a ridere di lui. Alcuni si sentirono dispiaciuti per lui e si limitarono a dire: “Be’, ci hai provato!” Quando l’imperatore arrivò, ispezionò la sala e salutò i giovani. Ling cercava di nascondersi dietro a tutti. “Ma che belle piante avete fatto crescere”, disse l’imperatore. “Oggi uno di voi sarà nominato mio successore!” A un tratto, l’imperatore notò Ling in fondo alla sala con il suo vaso vuoto. Ordinò alle sue guardie di portarlo di fronte a tutti. Ling era terrorizzato. “L’imperatore sa che sono un fallito! Forse mi farà giustiziare!” Appena Ling arrivò di fronte a lui, l’imperatore gli chiese il suo nome. “Mi chiamo Ling”, rispose lui. Tutti i ragazzi ridevano e si prendevano gioco di lui. L’imperatore chiese a tutti di azzittirsi. Guardò Ling, poi annunciò alla folla: “Ecco il vostro nuovo imperatore. Il suo nome è Ling!” Ling stentava a crederci. Non era riuscito a far crescere il suo seme, come poteva essere il nuovo imperatore? L’imperatore a quel punto disse: “Un anno fa, diedi a tutti voi un seme. Vi dissi di prenderlo, piantarlo, annaffiarlo e riportarmelo oggi. Ma avevo dato a tutti dei semi cotti che non potevano crescere. Tutti voi, tranne Ling, mi avete portato alberi, piante e fiori. Quando avete scoperto che il vostro seme non cresceva, l’avete sostituito con un altro, diverso da quello che vi avevo dato. Ling è stato l’unico con il coraggio e l’onestà di riportarmi un vaso con dentro il mio seme. Quindi il prossimo imperatore sarà lui!” Story courtesy of Anchor. Image 1 from Wikimedia Commons; Image 2 in public domain, adapted.
I Comandamenti Paradossali per bambini.
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December 2024
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