11. Passate del tempo insieme. Molti genitori passano molto meno tempo con i figli adolescenti di quanto non facessero quando erano più piccoli. Sembrerebbe una cosa naturale, dato che un adolescente ha bisogno di meno supervisione di un bambino e per di più vuole affermare la propria indipendenza; spesso però è un errore. Gli adolescenti hanno bisogno di molto supporto, di guida e di continue nuove motivazioni. Hanno bisogno di chi li guidi, li stimoli e li educhi. Un genitore, più di chiunque altro, si trova nella posizione migliore per farlo. Nessun altro investimento porterà maggiori profitti o formerà legami più solidi tra genitori e adolescenti. 12. Ammettete i vostri errori. Avere due pesi e due misure irrita i giovanissimi. Ci vuole umiltà per ammettere i propri errori e scusarsi se avete sbagliato in qualcosa o se avete ferito i vostri figli, ma lonestà sui vostri errori e le vostre debolezze li aiuterà ad essere a loro volta onesti ed aperti con voi. Aiuterà voi e loro a mettere i problemi nella giusta prospettiva. 13. Abbiate un buon senso dell’umorismo. Cè il momento di essere seri sulle questioni fondamentali della vita, ma cè anche il momento di prendere le cose con minore serietà. I giovani ammirano gli adulti che sanno divertirsi e godersi la vita. Badate solo che il vostro umorismo sia di buon gusto e non venga fatto a spese di qualcuno, perché gli adolescenti imitano gli adulti che ammirano. 14. Esprimete il vostro amore. Forse ad essi non piacerà essere baciati e coccolati come quando erano più piccoli, ma nessuno è troppo grande per non provare la necessità di sentirsi amato. Cercate di non far passare giorno senza esprimere a parole il vostro amore per i figli e confermare quelle parole con i fatti. 15. Ascoltate. Ogni adolescente ha bisogno di un confidente, un vero amico cui possano confidare i segreti più intimi. Gli adolescenti hanno così tante cose dentro che a volte si sentono confusi, ma spesso esitano a parlarne per timore di essere fraintesi, di esporsi al ridicolo o essere considerati ingenui. Ascoltateli: hanno bisogno di sapere che qualcuno li capisce (ma evitate le reazioni tipo quando avevo la tua età, che loro odiano). Un errore comune dei genitori è quello di non ascoltare abbastanza a lungo e quindi di saltare a conclusioni errate. Invece di fargliela capire, portateli gradualmente ad arrivare da soli alle conclusioni giuste esprimendo i propri sentimenti. 16. Fate amicizia con i loro amici. Dimostrate un sincero interesse nelle loro amicizie. Cercate di scoprire il loro lato migliore e probabilmente finiranno col considerarvi i genitori più forti del giro. Poi non sorprendetevi se la vostra casa diventerà un punto di ritrovo per il giro di amici di vostro figlio. Forse il rumore e le spese alimentari saliranno, ma ne varrà la pena perché saprete dove sono e cosa fanno. 17. Perdonate e dimenticate. Ammettiamolo: i vostri figli faranno degli errori per cui dovranno chiedere e ricevere perdono. Come tutti noi, spesso gli adolescenti non riescono a confessare i loro sbagli per paura di essere etichettati per sempre a causa di quel che hanno fatto. Invece devono essere convinti del vostro amore e del fatto che sarete pronti a perdonare e dimenticare e a ricominciare daccapo. 18. Siate fermi nelle vostre convinzioni. Se non state attenti, lorgoglio di genitori, i legami emotivi e il desiderio istintivo di proteggere i figli potrà spingervi a cedere, prendere le cose alla leggera, tirarvi indietro o correre alla riscossa al momento sbagliato. Potreste perfino sentire vostre la loro rabbia, frustrazione e ribellione. È allora che è importante ricordare che vostro figlio sta imparando ad esercitare il proprio giudizio e, che lo dia a vedere o no, imparerà da voi. Se non avete la convinzione di fare la cosa giusta, nonostante qualche possibile conseguenza spiacevole, probabilmente non lavranno neanche loro. A volte la severità è il miglior tipo di amore. Gli adolescenti hanno grandi ideali e se difenderete le vostre convinzioni anche quando ciò va contro i loro desideri o non li trova daccordo, vi rispetteranno molto più che se sarete indulgenti. 19. Siate sinceri. Gli adolescenti fiutano la finzione da lontano. Anche se state sinceramente tentando di mettervi al loro livello, se vi sforzate troppo ed esagerate, non vi prenderanno seriamente. Il segreto è essere naturali. Gli adolescenti non vogliono essere trattati con condiscendenza o adulati vogliono degli amici, persone su cui sanno di poter contare e con cui si sentono a loro agio. Se li accettate per quello che sono, si sentiranno a loro agio attorno a voi e vi accetteranno per quello che siete. 20. Siate disposti a cambiare. Forse dovrete lavorare un po su alcune delle vostre abitudini o sul modo in cui reagite alle cose. Perché non la prendete come motivazione necessaria per rompere le abitudini che vi siete creati e che sapete di dover cambiare? Spesso è più facile cambiare per amore di qualcun altro che solo per noi stessi. Quale miglior motivo per cercare di essere una persona migliore? Approfittatene. 21. Portateli a Gesù. Gli anni delladolescenza sono un periodo turbolento. È come trovarsi su una barchetta in mezzo al mare in tempesta. Siate un faro, indicate ai vostri figli un porto sicuro Gesù. Per quanto amiate i vostri figli, solo Gesù può rispondere alle loro domande più profonde e soddisfare i desideri più reconditi del loro spirito. Non siete voi il loro salvatore, solo Gesù lo è. Non potete stare con loro ogni secondo o salvarli da ogni situazione, ma potete indicare loro la Persona che può farlo.
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Keith Phillips Quando recentemente due dei miei figli hanno avuto i loro primi bebè, mi ha riconfermato una cosa che sapevo già da anni: essere genitori tira fuori il meglio di una persona. I neo-genitori ne sentono immediatamente gli effetti, sia emotivamente che fisicamente: il legame affettivo che nasce a prima vista e diventa ogni giorno più forte, e il sonno interrotto e gli altri cambiamenti d’orario e di priorità. Ci sono però anche dei cambiamenti più sottili che usualmente sono gli altri a notare per primi: per esempio, quella luminosità speciale che Dio riserva ai neo-genitori e la maturità che nasce dagli adattamenti e dai sacrifici che essi devono fare per venire incontro ai bisogni del loro bimbo. Un tempo potevo affermare con certezza che portare a casa un bambino appena nato era il mio momento di maggior orgoglio – ogni volta. Ora direi che il primo posto è riservato al diventare un nonno, perché ogni volta che succede (ho undici nipoti) sono doppiamente orgoglioso: orgoglioso del nuovo nipotino e orgoglioso dei suoi genitori. Ora che sapete che sono nonno, forse vi chiederete che consigli posso offrire ai genitori più giovani. Sono pronto a dirvelo: oltre ai normali “grandi tre” (amate i figli senza riserve, dite spesso che gli volete bene e mettete al primo posto il tempo che passate con loro), penso che una delle cose migliori che i genitori possano fare sia lasciare che i figli siano se stessi. Se assomigliate alla maggior parte dei genitori, volete che i vostri figli eccellano. È una buona cosa cercare di aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale, ma spesso è facile passare da questo ad un eccesso di aspettative nei loro, o nei vostri, confronti. Né voi né loro sarete mai perfetti, quindi imparate a celebrare i successi e a non preoccuparvi del resto. Cercate l’amore e la fiducia, più che la perfezione, e formerete dei legami che vi manterranno uniti per tutta la vita in qualsiasi situazione. Tanti auguri a voi genitori! E per quelli doppiamente benedetti, auguri a tutti i nonni! Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso. Compilato dagli scritti di Maria Fontaine e Derek e Michelle Brookes Indubbiamente crescere degli adolescenti è una delle maggiori sfide de della vita. Gli anni dell'adolescenza sono difficili e spesso i ragazzi coinvolgono nelle loro dificoltà le persone che gli stanno intorno. La loro facciata esteriore, a volte aspra, irrispettosa o ribelle, può intimidire i genitori e lasciarli in uno stato di shock e confusione, nel dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato. A questo punto molti, non sapendo cosa fare per aiutare i figli, si tirano indietro. Questo è un tragico errore, perché, dentro, i loro figli hanno un disperato bisogno di guida, incoraggiamento, amore, sostegno, comprensione e direzione. Gli adolescenti hanno un intenso bisogno di sentirsi sicuri e amati incondizionatamente. Hanno bisogno di sapere che qualcuno nota i loro problemi, che qualcuno si interessa a loro quel tanto che basta per cercare di aiutarli ad ogni costo. Non è un percorso facile, ma i genitori che resistono e continuano ad amare e cercare di raggiungere i loro figli hanno più probabilità di vederli superare le loro dificoltà di quanto ne abbiano quelli che prendono un ruolo meno attivo. Ecco ventun modi sperimentati con successo per migliorare la propria relazione con i figli adolescenti, 1. Accettate il vostro cambiamento di ruolo. La transizione dall'infanzia all'età adulta è così graduale che molti genitori continuano a trattare gli adolescenti come bambini anche quando ormai non lo sono più. Gli adolescenti attraversano una fase di scoperta della propria personalità, delle proprie capacità e delle proprie aspirazioni; distanziarsi dai genitori fa parte di quella fase. Gli adolescenti vogliono essere trattati da adulti e rispettati per la loro individualità. Nella loro ricerca di indipendenza, essi alzano la guardia contro il ruolo tutorio dei loro genitori. Se nelle occasioni giuste riuscite a trattare i vostri figli come amici, essi saranno maggiormente disposti ad abbassare le difese. 2. Mettetevi al posto dei vostri figli. Durante l'adolescenza è normale una certa sensazione di insicurezza. Gli adolescenti non sono più bambini, ma nemmeno completamente adulti. Il loro corpo attraversa enormi cambiamenti e le emozioni e gli ormoni si scatenano. Imparano ad avere più indipendenza e maggiori responsabilità; devono affrontare decisioni e pressioni i no ad allora sconosciute. Tenere questo a mente dovrebbe aiutarvi a non sentirvi aggrediti dai loro scoppi emotivi e verbali. Se cercate onestamente di simpatizzare con loro, raggiungerete una miglior comprensione dei loro problemi ed essi sentiranno in voi un alleato. 3. Mantenete la calma. Non sentitevi offesi dalle cose assurde che fanno e dicono. A volte gli adolescenti dicono e fanno cose strane solo per vedere le reazioni che suscitano. A volte cercano di esprimere ciò che hanno dentro, ma non sanno come fare, o non lo capiscono neppure loro. Altre volte sono semplicemente egocentrici, una loro tendenza tipica. Se vi inquietate o esprimete sgomento od orrore, non farete che peggiorare le cose. Imparate ad assorbire i colpi. Se i vostri figli sanno che cercherete di capirli e simpatizzare con loro quando cercano di sfogarsi, si sentiranno sicuri con voi. 4. Rispettate i vostri adolescenti. Il rispetto è un segno di fiducia. Quando gli adolescenti fanno fatica ad avere fiducia in se stessi, un po' di rispetto può aumentare questa fiducia, spronarli ed aiutarli ad avere successo. Al contrario, se ritengono che non abbiate fiducia in loro, è molto più probabile che rinuncino prima di sviluppare tutto il loro potenziale. 5. Non prendeteli in giro e non sminuiteli. Quando un adolescente si sente vulnerabile - cioè la maggior parte delle volte - è facile che accolgano con permalosità le cose dette per scherzo e le considerino più uno scherno che una battuta. 6. Siate fiduciosi e appoggiateli moralmente. Per lo più gli adolescenti si sentono inferiori e il modo negativo in cui vedono se stessi a volte trova sfogo nelle loro azioni. Cercate di mantenere reazioni fiduciose e solidali. Naturalmente non potrete ignorare problemi seri o comportamenti errati, ma potete dare un impostazione positiva a quasi tutte le situazioni se parlate principalmente in termini di soluzioni e lezioni da apprendere, piuttosto che esprimere rabbia o delusione. Accentuare il positivo è un segno di amore incondizionato che combatte la mancanza di autostima. Lodate i vostri ragazzi ogni volta che potete. 7. Evitate regole inutili. Troppe regole e restrizioni possono provocare sentimenti di ribellione in quasi ogni adolescente. Allo stesso tempo alcune regole sono necessarie perché non è saggio lasciare le redini libere. Quando vi sembra necessaria una nuova regola, cercate di discutere e decidere insieme, invece di dettar legge. Spiegate le vostre ragioni, prestate ascolto a vostro figlio e cercate il più possibile di avere il suo consenso sui termini e le conseguenze per eventuali infrazioni. 8. Affidate responsabilità agli adolescenti. I ragazzi hanno bisogno di direttive, ma vogliono anche sentirsi indipendenti ed esigono fiducia. Affidate loro responsabilità da adulti e si sforzeranno ancora di più di comportarsi da adulti. Una persona molto saggia una volta disse: "Trattate una persona come se fosse ciò che dovrebbe essere, e la aiuterete a diventare ciò che è in grado di essere". Gli adolescenti faranno degli errori, come tutti, ma quando vedranno che ciò non diminuisce il vostro amore e la vostra fiducia in loro, continueranno a sforzarsi e alla fine ce la faranno. 9. Guadagnatevi la loro fiducia mantenendo i loro segreti. Gli adolescenti sono sensibili riguardo alle cose che succedono nella loro vita. A nessuno piace essere argomento di pettegolezzi o chiacchiere - e agli adolescenti in modo particolare. Quando un adolescente si confida con voi vuole essere certo della vostra discrezione. Per voi potrebbe essere una cosa insignificante, ma per loro potrebbe avere un importanza determinante. Se tradite la loro fiducia, probabilmente ci vorrà molto tempo prima che confidino di nuovo in voi. 10. Pregate. Quando non sapete cosa dire o come reagire quando vostro figlio o figlia ha dei problemi, pregate. Fate una preghiera silenziosa, chiedendo al Signore di darvi saggezza e comprensione e la soluzione giusta. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
Di Ruth Cortejos Come genitori desideriamo che i nostri figli vadano d’accordo con gli altri bambini. Quando la mia prima figlia, Danae, cominciò a giocare con gli altri bambini, cercai di insegnarle a comportarsi gentilmente e sotto molti aspetti se la cavava bene: faceva nuovi amici, non litigava, era attenta e premurosa e lasciava perfino che io giocassi con gli altri bimbi. L’impresa più grande fu insegnarle a condividere i propri giocattoli. Per darle più opportunità di imparare a farlo, cominciammo a invitare altri bambini della sua età a venire a giocare con lei. Quel piccolo passo fu la chiave per aiutare Danae a scoprire che è divertente condividere con gli altri le proprie cose, una lezione che a quanto pare dovevo ripassare anch’io. Una sera Danae aveva invitato la sua amica Natalie a giocare con lei. Era una delle sue compagne di gioco più assidue e uno dei loro giochi preferiti era un mazzo di carte illustrate di un gioco chiamato “La pesca”. Anche se le bambine erano troppo piccole per seguire tutte le regole e giocare come si doveva, a loro piaceva guardare le illustrazioni e trovare quelle uguali. Quella sera, dopo che Natalie tornò a casa sua, Danae venne da me, mostrandomi tre o quattro carte del gioco, e mi disse: “Mamma, voglio regalarle a Natalie. Sono le carte che le piacciono di più”. Cercai di spiegarle che non volevo che le desse via perché il mazzo non sarebbe stato completo, ma Danae insistette: “Voglio davvero dargliele”. Cercai di nuovo di spiegare: “Danae, queste carte fanno parte del gioco. Se le dai a Natalie, non le avremo più e il mazzo avrà delle carte in meno”. “Fa lo stesso, mamma, perché io ho le altre carte”. Pensai che forse non aveva capito che quel che è dato è dato, così cercai di dissuaderla. “Se le dai a Natalie, non potrai fartele restituire domani. Una volta che gliele hai date sono sue”. Danae fece un’espressione preoccupata. Per un attimo fui contenta che cominciasse a capire. Ma poi sorrise e disse: “Va bene, voglio dargliele lo stesso”. Cosa potevo dire? Mi sedetti un attimo a pregare, poi mi venne in mente: avevo cercato così tanto di insegnarle a condividere le cose e adesso che aveva imparato quella lezione così importante stavo cercando di fermarla. Cosa stavo facendo? Stavo per fare uno stupido errore. Che importanza aveva che il gioco rimanesse incompleto? Se necessario se ne sarebbe potuto trovare un altro. L’importante era che mia figlia stava imparando la gioia del dare, che stava pensando agli altri invece che a se stessa, che stava cercando di rendere felice la sua amica. Non è così che dovrebbe essere la vita? Quel giorno mia figlia mi insegnò una lezione su cui vengo ancora messa alla prova. Ora ho tre figli e ogni tanto uno di loro viene da me con un giocattolo o un peluche che vogliono regalare a un amico. Spesso il mio primo pensiero è di dissuaderli, ma se mi fermo a pensarci giungo sempre alla stessa conclusione: le cose non durano in eterno, ma i figli sì. I valori che instillo nei miei figli oggi faranno parte di quel che loro saranno domani. Articolo gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
Un ragazzo parzialmente sordo tornò a casa da scuola un giorno, con una nota scritta dal preside, che suggeriva ai genitori di togliere il ragazzo dalla scuola perché “era troppo stupido per imparare qualcosa.” La madre del ragazzo lesse la nota e disse: “Mio figlio Tom non è ‘troppo stupido per imparare qualcosa’. Gli insegnerò io stessa”. E così fece. Passarono molti anni e quando Tom morì, il popolo degli Stati Uniti gli rese onore spegnendo le luci in tutto il paese per un minuto. Tom era stato l’inventore della lampadina; ma non solo, aveva inventato anche la cinepresa e il fonografo. In totale, Thomas Edison brevettò più di mille invenzioni. - Da il Piccolo Libro di Dio per Ispirare le Madri “Mia madre fu la mia grande ispiratrice. Era così sincera, così sicura delle mie qualità, che sentivo di dover rispondere alle sue aspettative. Il ricordo di mia madre sarà sempre una benedizione per me.” –Thomas A. Edison (1847-1931) * Durante l’adolescenza Jim lavorò in una drogheria di Hamilton, in Missouri. Gli piaceva il lavoro e pensava di dedicarsi alla carriera di droghiere. Una sera tornò a casa e raccontò orgogliosamente alla sua famiglia le furbizie del suo datore di lavoro. Il droghiere tagliava abitualmente le marche più costose di caffè con caffè di bassa qualità, aumentando i suoi profi tti. Mentre raccontava la storia a tavola Jim se la rideva. Suo padre non vide niente di divertente nella cosa. “Dimmi”, gli chiese, “se il droghiere scoprisse che qualcuno gli rifi la una merce scadente al prezzo di una di qualità, pensi che la riterrebbe una cosa furba e ci riderebbe sopra?” Jim capì che il padre era rimasto deluso dalle sue parole. “Credo di no”, rispose. “Immagino che non la vedrebbe così.” Il padre gli disse di tornare al lavoro il giorno dopo e farsi dare i soldi che gli spettavano e poi dire al droghiere che non avrebbe più lavorato per lui. In paese il lavoro era scarso, ma l’uomo preferiva vedere il figlio disoccupato piuttosto che alle dipendenze di un commerciante disonesto. Quella fu la fine della carriera di droghiere per J.C. Penny. Invece finì col fondare la catena di supermercati che porta ancora il suo nome. I segreti del suo successo ci vengono rivelati nella sua autobiografi a Cinquant’anni con la Regola Aurea. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso. Un gruppo di studiosi del comportamento sociale hanno fatto la seguente domanda a un gruppo di bimbi dai Quattro agli otto anni: “Cosa vuol dire amore?”Le risposte ricevute sono più ampie e profonde di quanto si sarebbe potuto immaginare. Vedete cosa ne pensate voi.
“Quando dici a qualcuno un tuo difetto e hai paura che dopo non ti vuole più bene. Ma poi rimani sorpreso perché non solo ti vogliono ancora bene, ma te ne vogliono ancora di più”. “L’amore è quello del cagnolino che è contento di vederti anche se l’hai lasciato solo tutto il giorno”. “Ci sono due tipi d’amore: il nostro amore e quello di Dio. Ma è Dio che li fa tutti e due”. “L’amore è come un vecchietto e una vecchietta che sono ancora amici anche dopo che si conoscono così bene”. “L’amore è la prima cosa che si sente prima che si metta di mezzo tutta la roba brutta”. “Quando qualcuno ti ama dice il tuo nome in modo diverso. Sai che il tuo nome è al sicuro nella loro bocca”. “Amore è quando vai fuori a mangiare e dai a qualcuno la maggior parte delle tue patatine fritte, senza fartene dare nessuna in cambio”. “Amore è quello che senti attorno a te a Natale, se smetti di aprire i regali e stai a sentire”. “L’amore è quando qualcuno ti fa male e ti arrabbi un sacco, ma non gli gridi dietro perché sai che poi ci rimarrebbe male”. “L’amore è quello che ti fa sorridere quando sei stanco”. “Sui bigliettini d’amore ci sono scritte cose che vorremmo dire noi, ma che non vogliamo che nessuno ci senta dirle”. “Amore è quando la mamma vede il papà tutto sudato e che puzza e dice che è più bello di Brad Pitt”. “Quando hanno crocifisso Gesù, Dio avrebbe potuto dire delle parole magiche per far cadere i chiodi dalla croce, però non l’ha fatto. Quello è amore”. Maria Fontaine I genitori hanno uno dei lavori più importanti del mondo – e voi che lo siete meritate, apprezzamento, onore ed elogi. Alcuni di voi potrebbero avere la tentazione di lasciare che altri aspetti della vostra vita occupata consumino il vostro tempo e abbiano la precedenza sul vostro compito di genitori e il tempo che passate con i vostri piccoli. Oppure, se siete genitori a tempo pieno, potreste pensare che i ministeri o il lavoro che gli altri fanno siano più importanti di ciò che fate voi. Ma voglio ricordarvi che i sacrifici e le fatiche d’amore fatti per i vostri preziosi bambini saranno premiati. Quello che mettete nei vostri figli un giorno porterà frutto. Anche se i membri della vostra famiglia o i vostri amici non sempre vedono l’amore che date, il tempo che investite, il dolore che provate, le sfide che incontrate, le battaglie che combattete e lo spirito perseverante che dovete avere per superare gli ostacoli, Gesù li vede e vi ricompenserà di conseguenza. Ogni difficoltà impallidirà in confronto alla gloria e all’onore che riverserà su di voi per aver fatto un buon lavoro. Gesù dice: Ti ho fatto un grande onore, anche se a volte potrebbe sembrare il contrario: un lavoro duro, sfiancante, pieno di dolori e delusioni, ingrato, difficile ed esigente. So che a volte può esserlo, ma non rappresenta lo stesso il vero quadro delle cose. Insegnando, educando, allevando e occupandoti dei tuoi bambini, la tua opera è come un capolavoro di arte vivente: non una cosa da ammirare su una tela, o in una pietra scolpita, o sulle pareti di una grande chiesa. No, quel tipo di opera d’arte passerà, ma il lavoro di insegnare, allevare e prendersi cura dei tuoi figli continuerà a vivere nella loro esistenza. I tuoi figli sono creazioni della mia mano, fatti a mia immagine, e tu sei la persona che ho scelto per allevarli nella mia disciplina e nella mia ammonizione. Il compito che hai di fronte è una montagna che può sembrare alta. Puoi fare molti paralleli con le cose di cui gli scalatori hanno fatto esperienza. In breve, è la loro vita. I veri scalatori si allenano tutta la vita per arrivare in cima. Pianificano con attenzione ogni passo: di quanto equipaggiamento avranno bisogno, la squadra con cui viaggeranno, il periodo dell’anno in cui viaggeranno, la fornitura di cibo ecc. Calcolano il tragitto. Poi cominciano il viaggio. Ma per bene che abbiano fatto i loro piani, si verificano condizioni e circostanze impreviste che possono aumentare le difficoltà. A volte si trovano in situazioni impossibili in cui rischiano la vita per la loro scalata. Le sfide materiali e spirituali che voi genitori affrontate durante il vostro viaggio, sono paragonabili a quelle di chi scala una montagna. Voi però avete un vantaggio preciso, il migliore, quello che vi assicura di raggiungere la meta. Avete me come guida. Avete la forza delle promesse della mia Parola per qualsiasi situazione impossibile in cui vi possiate trovare. Siete i miei scalatori! * Il mondo di domani è quello che le madri di oggi costruiscono, secondo il modo in cui crescono i loro figli. —David Brandt Berg * I figli sono un gran lavoro, ma con un gran lavoro vengono grandi ricompense. —David Brandt Berg * Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore; il frutto del grembo materno è un premio. Come frecce nelle mani di un prode, così sono i figli della giovinezza. Beati coloro che ne hanno piena la faretra! —Salmi 127,3-5 Post courtesy of www.anchor.tfionline.com. Photo copyright (c) 123RF Stock Photos |
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