Jay Phillips Oggi sono andato con i figli di alcuni amici a fare una passeggiata nei campi attorno al villaggio in cui viviamo, una zona di fattorie, campi, strade di terra battuta e boschetti. Il tempo era bellissimo, così per i bambini era una buona opportunità di respirare un po’ d’aria pura e fare un po’ di moto correndo attorno alla ricerca delle piccole creature che sono così abbondanti in primavera e in estate. Era una pausa piacevole anche per me. Fuori sui sentieri di campagna non ci sono computer, non c’è lavoro da fare, non ci sono telefonate, faccende, riunioni; niente pulizie da fare e nessuna delle migliaia di altre cose che ci tengono occupati la maggior parte del giorno. Il tempo sembra quasi fermarsi quando siamo in mezzo alla natura... almeno fino a quando i bambini non gridano eccitati: “Una coccinella!” – “Un ragno!” – "Una lumaca!" – ma anche quegli improvvisi suoni d’allarme vanno bene, perché di solito bastano pochi minuti di pace per schiarirmi la mente. Quando Gesù disse che se non diventiamo come bambini non possiamo entrare nel regno dei Cieli (Matteo 18,3), forse non stava parlando solo del Paradiso a venire, ma anche della pace e di quel po’ di paradiso che proviamo ogni tanto nel nostro cuore quando mettiamo da parte le nostre preoccupazioni, tranquillizziamo la nostra mente e il nostro spirito e ci sintonizziamo sulla voce divina che ci parla attraverso la creazione. Sembra che i bambini sappiano farlo naturalmente. Non si preoccupano del lavoro ancora da fare, o dei conti da pagare; sono semplicemente pieni d’energia e d’eccitazione per la vita, felici di avere una persona grande che si prende cura di loro e scatta foto delle loro attività. Non dovremmo avere più pace anche noi, sapendo che c’è una Persona Grande che si prende cura di noi e, sono sicuro anche di questo, scatta istantanee della nostra vita? Per gentile concessione della rivista Contatto. Foto da Wikimedia Commons.
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Non c’è una formula magica per essere genitori, non esiste una ricetta segreta per il successo. Proprio come io sono una madre imperfetta, così alleverò dei figli imperfetti. Devo appoggiarmi di più a Gesù e camminare per fede, seguendo Lui mentre faccio il mio lavoro di genitrice. Il mio obiettivo deve essere la fedeltà. Fede e fedeltà. --Erika Dawson * Ai genitori di successo piace essere genitori, non perché è facile o dà gratificazioni immediate, ma per via della pura gioia e del privilegio di collaborare con Dio a plasmare un’altra vita unica e preziosa. Qualunque genitore di figli già grandi ti dirà che “crescono così in fretta”. I genitori di successo lo tengono a mente e cercano di assaporare ogni giorno che passano con i figli. S’immergono il più possibile nei figli e se li godono — anche i giorni dei pannolini sporchi, delle malattie e delle delusioni. Non si limitano ad amare i figli, gli piacciono e non vedono l’ora di passare tempo con loro. I genitori di successo non si aspettano la perfezione, né da se stessi né dai loro figli. Fare i genitori è un’arte, non una scienza. I genitori di successo capiscono che, come loro, anche i figli non sono perfetti. Questo li rende liberi di amarli senza riserve. I genitori di successo non hanno paura di insuccessi occasionali. Capiscono che gli errori sono una parte normale, perfino salutare, dell’allevare figli. Prendono le decisioni migliori che possono e, quando sbagliano, imparano dagli errori e cercano di fare meglio la volta successiva. I genitori di successo non si aspettano che tutto sia una passeggiata. I figli hanno le proprie opinioni, personalità e preferenze. Inevitabilmente ci fanno dire: “Cosa t’è venuto in mente?” — o: “Ma cosa credevi di fare?” È nostra responsabilità dare loro dei limiti e delle indicazioni che a volte si scontreranno con il loro crescente desiderio d’indipendenza. I genitori di successo non si sorprendono per [le difficoltà e i conflitti], se li aspettano; ma capiscono che la loro responsabilità nei confronti dei figli non è quella di compiacerli o accontentarli sempre, ma di prendere le decisioni difficili che a lungo andare saranno meglio per loro. I genitori di successo non fanno tutto da soli. Nessuno ha l’esperienza o le risposte necessarie per ogni sfida che si presenta. I genitori di successo non sono riluttanti a ricorrere alla saggezza di altri. Sanno che alla fin fine la decisione spetta a loro, ma prima di arrivare a quel punto c’è molta saggezza per strada che aspetta solo di poterli aiutare. --Richard Patterson, Jr. * Un giorno un gruppo di madri stava discutendo solennemente il valore del passare tempo “di qualità” con i loro piccoli. Il consenso generale sembrava essere che, anche se era noioso spingere macchinine sul pavimento, giocare a Candyland o costruire astronavi con il Lego, queste attività erano qualcosa di sacro ed essenziale per creare un legame con i figli. Improvvisamente la voce di una madre si alzò sopra le altre: “Scusate… io sono molto chiara con mia figlia. Le dico semplicemente che non gioco con le Barbie”. Il tono per niente dispiaciuto di quell’affermazione bloccò tutte immediatamente. Cominciammo a parlare del vero significato di “tempo di qualità”. [Cominciammo a parlare di come], per definizione, il tempo di qualità può essere così stressante e pieno di “cose giuste” da fare, che si perde la sensazione di fare qualcosa che piace ad entrambi. A volte il tempo migliore che si passa con i bambini è quello privo di quell’elemento di obbligo o sacrificio. Brevi momenti piacevoli possono essere più importanti di ore dedicate alle Barbie e alle figurine dei calciatori. Come qualcuno ha detto una volta: “Gli attimi di gioia sono più facili da cogliere che da insegnare”. --Nancy Samalin con Catherine King * Il modo più sicuro di insegnare qualcosa ai tuoi figli è e con il tuo stesso esempio — non quello che predichi loro, non quello che dici loro che dovrebbero fare, ma quello che tu stessa credi e fai. --Gesù, parlando in profezia * Quando i genitori sono abbastanza coraggiosi da [chiedere scusa] ai figli per i propri difetti e le proprie mancanze, forniscono uno splendido modello di cosa vuol dire dipendere da Dio. Quando siete aperti e trasparenti davanti a Dio e ai vostri figli, in pratica state dicendo: “Anche se sono molto più grande, anch’io dipendo da Gesù, proprio come voglio che faccia anche tu”. Un altro vantaggio dell’essere onesti davanti a Dio e ai vostri figli è che li motiverete a venire da voi per esporvi i loro veri sentimenti. È più facile che vi confidino i loro problemi e le loro debolezze, se sanno che siete passati per le stesse cose. Penseranno: La mamma non si arrabbierà per questo, perché è successo anche a lei. Fate vedere ai vostri figli che dipendete dall’amore onnicomprensivo e dalla forza di Dio nella vostra vita. Siate un modello della sottomissione a Dio per vostro figlio e lui imparerà a sottomettere la sua vita a Dio. --Kevin Leman * Hai mai visto un’anatra con tutti i suoi anatroccoli? Mamma anatra sembra molto calma, tranquilla e composta mentre nuota nello stagno con i suoi piccoli, ma sta continuamente attenta a loro. Questo è un esempio della calma dello spirito che aiuta i tuoi piccoli a sentirsi sicuri. Ci saranno sempre più cose da fare del tempo necessario a realizzarle ed è molto facile cadere in uno spirito affrettato e nervoso. Quando succede, puoi fare uno sforzo consapevole per restare calma e trasmettere quella calma ai tuoi figli. Quando la pressione comincia ad aumentare, fermati un attimo, chiudi gli occhi e chiedimi di riempirti della pace perfetta che viene dal confidare in me. --Gesù, in profezia * Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra. --Salmi 121,1-2 * Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato. I giovani si affaticano e si stancano, i giovani scelti certamente inciampano e cadono, ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi. --Isaia 40,29-31 Text courtesy of www.anchor.tfionline.com. Photo copyright: alexandralexey / 123RF Stock Photo ![]() Chalsey Dooley Alcuni giorni sembrano magici: le cose vanno bene, metto in pratica idee nuove, vedo i risultati pratici delle ore dedicate ai miei vari compiti. Poi ci sono momenti in cui arrivo alla fine della giornata e mi sembra di non aver realizzato niente d’importante. Certo, ho nutrito e vestito i bambini; hanno svolto le loro attività scolastiche, hanno giocato nel parco… ma desidero qualcosa di più. Voglio poter depennare altre cose dalla mia lista di progetti. Voglio poter dire di aver fatto progressi enormi. Invece, mi sento come se la mia vita fosse rimasta indietro in molti campi. Alcuni mesi fa, alla fine di una lunga giornata, stavo cercando di allontanare il peso dello scoraggiamento per tutte le cose di cui dovevo prendermi cura, con problemi che si ammucchiavano più in fretta di quanto potessi risolverli. Poi entrai nella stanza e scoprii che mio figlio Patrick, di due anni, aveva preso il suo soffice ornitorinco di peluche, aveva riempito il lavandino, gli aveva dato una bella lavata e adesso lo stava cospargendo del bicarbonato che uso per pulire. Non avevo proprio bisogno di fare altre pulizie, ma era una cosa carina, così risi tra me, pensando: Anche se non riuscirò a fare nient’altro, per lo meno l’ornitorinco è pulito! Più tardi, mentre guardavo i bambini felicemente sistemati nei lettini in attesa della storia della buonanotte, decisi di cambiare i miei criteri di valutazione per «risultati» e «una buona giornata». Adesso mi sono fatto una lista nuova e vedo quanti punti riesco a depennare.
Domani è un altro giorno. Alla fine le liste in agenda saranno sistemate. Vai avanti. Respira. Sorridi. Vai avanti. Respira. Sorridi. Alla fine arriveremo «là», dovunque quel «là» si trovi. Chalsey Dooley scrive materiale per bambini e insegnanti; si occupa dell’educazione in casa dei suoi figli; vive in Australia. Vedi www.nurture-inspire-teach.com. Per gentile concessione della rivista Contatto. Photo: Kate Henderson/Flickr
Solo i nonni trovano i capricci dei bambini divertenti. E' una sorta di rivincita nei confronti dei propri figli, ormai adulti e disperati, alle prese con i loro piccoli mostri. Purtroppo, i capricci sono una realtà per chiunque abbia a che fare con bambini piccoli. Di solito incominciano prima dei due anni, quando provano diversi modi per comunicare con gli altri e ottenere quello che vogliono. I capricci diventano sempre meno frequenti intorno ai quattro anni, anche se alcuni continuano a fare delle scenate anche quando sono più grandi. C'è chi continua fino all'età adulta. O no! Non c'è da preoccuparsi, però. I capricci sono in un certo senso inevitabili. Tuttavia, molti possono essere evitati e, seguendo alcuni semplici passaggi, è possibile insegnare ai bambini altri modi di comportamento. Quest’articolo aiuterà te e il tuo bambino a superare quei terribili anni e a rimanere sani di mente. Passaggi
Per gentile concessione di Wikihow. Foto di Mindaugas Danys via Flickr.
Molti adulti osservano un bambino pieno di gioia che si diverte a giocare e per un momento desiderano tornare piccoli. I bambini sembrano così tranquilli, così felici, senza quasi nessuna preoccupazione. Ridono facilmente, si divertono con quel che fanno e si eccitano per le cose più semplici. In genere hanno piccole preoccupazioni momentanee che raramente durano più di pochi minuti o un’ora. Probabilmente passano molto più tempo di te semplicemente felici e occupati. Perché sembrano avere tanta pace? Chiaramente hanno molto meno lavoro da fare, ma questa non è la ragione principale. Ciò che dona loro così tanta pace del cuore e della mente non è tanto la mancanza di lavoro, quanto la quasi completa assenza di paura per il futuro. Più piccoli sono, meno è probabile che temano il futuro. Man mano che i bambini crescono si trovano di fronte più problemi e pressioni; ben presto cominciano a preoccuparsi un po’ per una pagella, poi cominciano a guardarsi allo specchio e a chiedersi se crescendo saranno brutti. Quando cominciano ad avvicinarsi all’età adulta le preoccupazioni per il futuro aumentano e in alcuni cominciano a superare l’entusiasmo per le cose semplici della vita. Prima ancora di rendersene conto, sono adulti con ogni responsabilità — e molte paure e preoccupazioni. La paura e la preoccupazione per il futuro purtroppo entrano a far parte della vita di un adulto, in una certa misura, a seconda di quanto uno è portato a preoccuparsi. Alcuni hanno più responsabilità quindi più cose di cui preoccuparsi. Altri sono più portati al timore per via della loro personalità. Altri hanno paura e si preoccupano a causa di esperienze negative del passato. Ma alla fin fine tutti si preoccupano di tanto in tanto. Tutti voi dovete affrontare paure e preoccupazioni regolarmente, che si tratti del lavoro, dei figli, della salute o del lavoro. Ovviamente non potete diventare bambini al punto da non avere responsabilità, o lavoro da fare, e giocare tutto il giorno in un mondo immaginario, ma potete lo stesso imparare dal loro esempio e vivere di più per il momento godendovi le cose semplici della vita. Ecco alcuni esempi delle semplici gioie della vita che troppo spesso vengono trascurate:
Alcuni di questi esempi potrebbero sembravi sciocchi. Potrebbero sembrare uno spreco di tempo, quando ci sono così tante cose da fare. Respirate profondamente. Fate un altro respiro. Adesso dedicate qualche minuto a pensare a cose che vi rendono felici. Dimenticate i vostri problemi. Dimenticate la giornata. Apprezzate le cose belle della vita. È bello, vero? Ma se non vi sentite ancora bene, succederà quando diventerete più come un bambino e vi abituerete a godervi le cose semplici della vita. Godiate la vita in continuazione — non a scatti potenti ma brevi. Passiate tempo a ridere con gli altri e amarli, non a spadroneggiare su di loro, competere con loro o risolvere problemi. Amiate, viviate e godiate qualcosa ogni giorno. Ogni singolo giorno! Testo per gentile concessione di www.anchor.tfionline.com.
![]() Anna Theresa Koltes Era una giornata primaverile perfetta. Un vento leggero, caldo e piacevole, annunciava l’arrivo della stagione. Intorno a me tutti sembravano di buonumore. Ma spesso è in giorni così che Dio tende a sorprenderci con qualche lezione. Quella mattina avevo ricevuto da un’amica una lettera inaspettata. Conteneva una bella sfilza di cattive notizie, abbastanza da affondare la mia barchetta felice e tante altre intorno. Ero sconvolta. Improvvisamente l’allegria di tutti gli altri mi dava fastidio. Avrei voluto che intorno a me tutti sparissero e portassero via con sé anche il sole. La mia mente era piena di pensieri tetri e fastidiosi, quando mi chiamò la vicina. «Il medico ha spostato il mio appuntamento a questo pomeriggio presto, ma ho un problema. A casa non ci sarà nessuno a prendersi cura di Valerie. Pensi di poter stare con lei fino al mio ritorno?» La mia barca fece salire le ultime bolle d’aria e toccò il fondo. Fare la babysitter? Io? L’ultima cosa che volevo era inquinare l’innocenza infantile di una bambina con il mio miserabile umore. Cercai di evitarlo, ma alla fine dovetti accettare. Povera bambina! Poco dopo mi ritrovai nel loro appartamento, stressata e irritabile. Valerie entrò saltellando. «Ho dei pastelli nuovi!» esclamò. Sorrideva e mi sforzai di fare lo stesso. “Intendi dire che vuoi colorare?» Fece cenno di sì, prima di scomparire e tornare un istante dopo con una valigetta rossa, piena zeppa di materiale per disegnare. Onestamente, non mi andava molto di colorare, ma mi diedi mentalmente un calcio e aiutai Valerie a svuotare tutto sopra il tavolo. Misi un CD di Tchaikovsky e ci mettemmo all’opera per colorare il disegno di una ragazza dall’aspetto assurdo, con lunghi capelli multicolori svolazzanti. Con mia grande sorpresa, il tempo volò, presa com’ero da un mondo fantastico di musica e arte. Be’, non so se si potesse chiamarla «arte», diciamo pure «terapia del colore». In meno di tre ore avevamo creato un discreto numero di capolavori astratti, ascoltato tutto il Lago dei Cigni ed io avevo trovato la pace. Con una mente ormai chiara, mi resi conto che nella vita, anche quando ci si trova di fronte a grandi delusioni o catastrofi, c’è sempre una soluzione. La mia era stata semplice. Inaspettata. Rinfrescante. E altamente raccomandata. Foto e testo per gentile concessione della rivista Contatto.
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August 2023
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