In questi ultimi tempi i miei bambini sono diventati piuttosto irrispettosi. Sembra anche che ogni volta che cerco di correggere la situazione, io peggiori le cose. Cosa posso fare? Il primo passo per correggere un tale comportamento è accettare la dura realtà che in parte è anche colpa tua se i tuoi figli sono in questo stato. Come per la maggior parte dei problemi, devi in primo luogo esaminare i tuoi atteggiamenti e le tue azioni e determinare come devi cambiare tu, prima di pensare ad aiutare gli altri a cambiare. Anche se i bambini crescendo diventano per natura più polemici e provocatori e hanno di conseguenza bisogno di più spiegazioni, la disubbidienza e un’aperta mancanza di rispetto sono di solito il frutto di troppa accondiscendenza. Infatti, l’eccessiva indulgenza insegna ai bambini a manipolare piuttosto che rispettare i propri genitori. La soluzione è imparare ad essere più fermi. Ma mettere in pratica un tale cambiamento è più facile a dirsi che a farsi, perché il comportamento da correggere è ormai diventato un’abitudine. A suo tempo probabilmente avevi ritenuto che i tuoi motivi – l’amore per i tuoi bambini e il volerli vedere felici – fossero buoni. Effettivamente lo sono, ma se i risultati non sono buoni, allora il tuo amore si è espresso nel modo sbagliato. Anche la fermezza è una forma d’amore, a volte la migliore. I bambini di solito pensano in termini di ciò che li può rendere felici al momento, per cui sono i genitori che devono prendersi la responsabilità di giudicare quello che è meglio per loro a lungo termine, il che spesso significa dover dire di no. Il passo successivo è avere concetti chiari nella mente. Cos’è esattamente un comportamento accettabile? Prima di poter sperare di convincere i tuoi figli che certi cambiamenti sono necessari, devi esserne pienamente convinta tu stessa. Se non sei sicura di cosa fare in una particolare situazione, prega e chiedi al Signore di mostrartelo. O se non sei sicura quale sia l’approccio migliore per ciascuno dei tuoi figli, chiedi a Gesù di rivelartelo. O se senti che le regole di cui hanno bisogno saranno troppo difficili da far rispettare, chiedigli di rafforzare le tue convinzioni. Qualunque domanda o bisogno tu abbia, lui è pronto ad aiutarti. Egli ama i tuoi figli anche più di te e puoi stare sicura che farà qualsiasi cosa per aiutarti a diventare la miglior madre possibile. Per mettere in pratica le regole che ritieni necessarie, otterrai risultati migliori se dedicherai del tempo a discuterle e analizzarne le ragioni insieme ai tuoi figli, cercando di ottenere la loro collaborazione, piuttosto che imporle e pretendere che le rispettino. Parlarne con loro trasmette un senso di rispetto nei loro confronti — il che ovviamente significa anche ascoltare le loro opinioni e mostrarsi flessibili e apportare modifiche se necessario. Di conseguenza, molto probabilmente ricambieranno il vostro rispetto; questo è il primo passo nella giusta direzione. Il modo in cui spiegare le cose dipende dall’età dei tuoi figli e dalla loro maturità. Come sempre, la soluzione migliore è chiedere consiglio al Signore, perché quello che funziona con un bambino potrebbe non funzionare con un altro. Comincia con l’assumerti le tue responsabilità e spiega la ragione per cui c’è bisogno di cambiamenti. Per esempio: “Dato che non ho corretto la cosa fin dall’inizio, tu adesso hai preso la cattiva abitudine di rispondere sgarbatamente e mancare di rispetto. Questo deve cambiare, perché non è un comportamento accettabile in una famiglia dove ci si vuole bene”. Non limitarti a illustrare le regole, ma indica chiaramente le conseguenze dell’infrazione; ad esempio: “Se mi rispondi in modo sgarbato, perderai per un po’ questo-e-quel privilegio”. Assicurati poi di mettere in pratica le minacce ogni volta che sia necessario, altrimenti le regole non avranno effetto. Non devi solo promettere punizioni, ma anche ricompense per un buon comportamento. “Appena ti comporterai bene potrò ripristinare i privilegi sospesi e forse aggiungerne degli altri”. Cerca di terminare la conversazione su una nota positiva E infine, prega di avere la pazienza necessaria. Ricorda, non stai cercando solo di cambiare il suo comportamento; stai provando a cambiare gli atteggiamenti che lo hanno portato a comportarsi in quel modo, sviluppando nuove abitudini positive che prendano il posto delle vecchie; questo richiede tempo. Preghiera, coerenza e fermezza mitigate dall’amore sono le chiavi del successo. Impegnatevi a lavorare insieme per ottenere i cambiamenti necessari e poi lavorate con costanza fino ad ottenerli. Courtesy of Contatto magazine. Used with permission. Photo by Ambro / FreeDigitalPhotos.net.
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Compilato dagli scritti di Maria Fontaine e Derek e Michelle Brookes Indubbiamente crescere degli adolescenti è una delle maggiori sfide de della vita. Gli anni dell'adolescenza sono difficili e spesso i ragazzi coinvolgono nelle loro dificoltà le persone che gli stanno intorno. La loro facciata esteriore, a volte aspra, irrispettosa o ribelle, può intimidire i genitori e lasciarli in uno stato di shock e confusione, nel dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato. A questo punto molti, non sapendo cosa fare per aiutare i figli, si tirano indietro. Questo è un tragico errore, perché, dentro, i loro figli hanno un disperato bisogno di guida, incoraggiamento, amore, sostegno, comprensione e direzione. Gli adolescenti hanno un intenso bisogno di sentirsi sicuri e amati incondizionatamente. Hanno bisogno di sapere che qualcuno nota i loro problemi, che qualcuno si interessa a loro quel tanto che basta per cercare di aiutarli ad ogni costo. Non è un percorso facile, ma i genitori che resistono e continuano ad amare e cercare di raggiungere i loro figli hanno più probabilità di vederli superare le loro dificoltà di quanto ne abbiano quelli che prendono un ruolo meno attivo. Ecco ventun modi sperimentati con successo per migliorare la propria relazione con i figli adolescenti, 1. Accettate il vostro cambiamento di ruolo. La transizione dall'infanzia all'età adulta è così graduale che molti genitori continuano a trattare gli adolescenti come bambini anche quando ormai non lo sono più. Gli adolescenti attraversano una fase di scoperta della propria personalità, delle proprie capacità e delle proprie aspirazioni; distanziarsi dai genitori fa parte di quella fase. Gli adolescenti vogliono essere trattati da adulti e rispettati per la loro individualità. Nella loro ricerca di indipendenza, essi alzano la guardia contro il ruolo tutorio dei loro genitori. Se nelle occasioni giuste riuscite a trattare i vostri figli come amici, essi saranno maggiormente disposti ad abbassare le difese. 2. Mettetevi al posto dei vostri figli. Durante l'adolescenza è normale una certa sensazione di insicurezza. Gli adolescenti non sono più bambini, ma nemmeno completamente adulti. Il loro corpo attraversa enormi cambiamenti e le emozioni e gli ormoni si scatenano. Imparano ad avere più indipendenza e maggiori responsabilità; devono affrontare decisioni e pressioni i no ad allora sconosciute. Tenere questo a mente dovrebbe aiutarvi a non sentirvi aggrediti dai loro scoppi emotivi e verbali. Se cercate onestamente di simpatizzare con loro, raggiungerete una miglior comprensione dei loro problemi ed essi sentiranno in voi un alleato. 3. Mantenete la calma. Non sentitevi offesi dalle cose assurde che fanno e dicono. A volte gli adolescenti dicono e fanno cose strane solo per vedere le reazioni che suscitano. A volte cercano di esprimere ciò che hanno dentro, ma non sanno come fare, o non lo capiscono neppure loro. Altre volte sono semplicemente egocentrici, una loro tendenza tipica. Se vi inquietate o esprimete sgomento od orrore, non farete che peggiorare le cose. Imparate ad assorbire i colpi. Se i vostri figli sanno che cercherete di capirli e simpatizzare con loro quando cercano di sfogarsi, si sentiranno sicuri con voi. 4. Rispettate i vostri adolescenti. Il rispetto è un segno di fiducia. Quando gli adolescenti fanno fatica ad avere fiducia in se stessi, un po' di rispetto può aumentare questa fiducia, spronarli ed aiutarli ad avere successo. Al contrario, se ritengono che non abbiate fiducia in loro, è molto più probabile che rinuncino prima di sviluppare tutto il loro potenziale. 5. Non prendeteli in giro e non sminuiteli. Quando un adolescente si sente vulnerabile - cioè la maggior parte delle volte - è facile che accolgano con permalosità le cose dette per scherzo e le considerino più uno scherno che una battuta. 6. Siate fiduciosi e appoggiateli moralmente. Per lo più gli adolescenti si sentono inferiori e il modo negativo in cui vedono se stessi a volte trova sfogo nelle loro azioni. Cercate di mantenere reazioni fiduciose e solidali. Naturalmente non potrete ignorare problemi seri o comportamenti errati, ma potete dare un impostazione positiva a quasi tutte le situazioni se parlate principalmente in termini di soluzioni e lezioni da apprendere, piuttosto che esprimere rabbia o delusione. Accentuare il positivo è un segno di amore incondizionato che combatte la mancanza di autostima. Lodate i vostri ragazzi ogni volta che potete. 7. Evitate regole inutili. Troppe regole e restrizioni possono provocare sentimenti di ribellione in quasi ogni adolescente. Allo stesso tempo alcune regole sono necessarie perché non è saggio lasciare le redini libere. Quando vi sembra necessaria una nuova regola, cercate di discutere e decidere insieme, invece di dettar legge. Spiegate le vostre ragioni, prestate ascolto a vostro figlio e cercate il più possibile di avere il suo consenso sui termini e le conseguenze per eventuali infrazioni. 8. Affidate responsabilità agli adolescenti. I ragazzi hanno bisogno di direttive, ma vogliono anche sentirsi indipendenti ed esigono fiducia. Affidate loro responsabilità da adulti e si sforzeranno ancora di più di comportarsi da adulti. Una persona molto saggia una volta disse: "Trattate una persona come se fosse ciò che dovrebbe essere, e la aiuterete a diventare ciò che è in grado di essere". Gli adolescenti faranno degli errori, come tutti, ma quando vedranno che ciò non diminuisce il vostro amore e la vostra fiducia in loro, continueranno a sforzarsi e alla fine ce la faranno. 9. Guadagnatevi la loro fiducia mantenendo i loro segreti. Gli adolescenti sono sensibili riguardo alle cose che succedono nella loro vita. A nessuno piace essere argomento di pettegolezzi o chiacchiere - e agli adolescenti in modo particolare. Quando un adolescente si confida con voi vuole essere certo della vostra discrezione. Per voi potrebbe essere una cosa insignificante, ma per loro potrebbe avere un importanza determinante. Se tradite la loro fiducia, probabilmente ci vorrà molto tempo prima che confidino di nuovo in voi. 10. Pregate. Quando non sapete cosa dire o come reagire quando vostro figlio o figlia ha dei problemi, pregate. Fate una preghiera silenziosa, chiedendo al Signore di darvi saggezza e comprensione e la soluzione giusta. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
Curtis Peter van Gorder Ho partecipato a un laboratorio in cui l’esperta di terapia artistica e teatrale Emily Nash ha parlato di un’esperienza avuta mentre lavorava con bambini e adolescenti traumatizzati in un centro terapeutico residenziale negli Stati Uniti. I ragazzi che frequentavano i suoi corsi spesso erano aggressivi, propensi ad un comportamento negativo e autodistruttivo e incapaci di riporre fiducia negli adulti e gli uni negli altri. Quasi tutti avevano storie di gravi abusi e di abbandono emotivo. Portavano quotidianamente in classe il loro atteggiamento negativo, riflesso in un linguaggio scurrile e un comportamento rude. Seduti in cerchio, com’è tipico dei gruppi di aiuto psicologico, alcuni esprimevano la loro rabbia in frasi come “Odio stare qui”, o “Odio fare queste cose!” “Bene”, diceva Emily, “ma perché?” E rivolgeva la domanda a ciascuno di loro a turno. “Non c’è rispetto!” “Questi cretini mi ridono dietro!” “Nessuno mi dà retta!” “Si litiga troppo!” Dopo aver sentito le loro ragioni, Emily replicava: “Da quel che sento non è che vi dia fastidio questa lezione, ma detestate vivere in una comunità in cui le persone non si rispettano e non si fidano a vicenda, prendono in giro quelli che non gli piacciono, e litigano”. E loro fecero cenno di sì, quasi per dire: “Finalmente c’è qualcuno che sta a sentire!” “Cosa ne dite”, aggiunse Emily, “se dovessimo creare una comunità in cui vi sentiste rispettati, in cui le vostre esigenze fossero soddisfatte, in cui vi sentiste al sicuro? Come sarebbe una comunità del genere? Facciamola insieme!” La fantasia dei ragazzi si scatenò. “Chiamiamola Parkville!” suggerì qualcuno. E tutti approvarono. Parkville si sviluppò in un progetto di sei mesi. La classe fece uno striscione che diceva: Benvenuti a Pakrville – dove le tue esigenze sono soddisfatte! Disegnarono una cartina della cittadina, compreso i punti interessanti che rispecchiavano quello che volevano nella loro comunità. Elessero e designarono persone per i vari incarichi all’interno della cittadina: sindaco, direttore scolastico, direttore del centro artistico, proprietario e chef della tavola calda comunitaria, gestore del video club e così via. Organizzarono eventi speciali. Trovarono soluzioni ai problemi di Parkville nelle discussioni del consiglio comunale. Parkville divenne una comunità di cui tutti espressero il desiderio di far parte davvero. Dalla creazione di questa idillica cittadina immaginaria nacquero molti progetti artistici espressivi. Il primo passo fu quello di far aprire i ragazzi ponendo loro domande e ascoltando le loro risposte con attenzione e rispetto, anche se all’inizio erano espresse in modo molto negativo. Il passo successivo fu sfidarli a fare la differenza incanalando la loro energia verso progetti costruttivi che li interessavano. Emily spiegò così il successo di Parkville: Il progetto diede a questi giovani l’opportunità di fare esperienza della vita in una comunità ben funzionante, la prima per molti di loro, anche se solo mentre erano insieme nel centro. La loro divenne una comunità ricca di sostegno, in cui potevano esprimere le loro esigenze e gli altri avrebbero ascoltato e risposto, una comunità basata sul rispetto e l’aiuto reciproco, una comunità di possibilità. In questo gioco di ruolo scoprirono che potevano essere cittadini effettivi e che potevano contribuire con qualcosa. Le restrizioni autoimposte furono allargate, favorendo l’accesso a nuove energie e capacità. Un adolescente dedito ad un atteggiamento distruttivo si trasformò in un leader, un padre amorevole, una risorsa per la comunità. Oggi si usano vari metodi per raggiungere i giovani attraverso i loro stessi interessi, come progetti sportivi, terapia artistica e progetti comunitari. Grazie ad essi i giovani possono acquisire abilità utili per la vita e un’opinione positiva di se stessi. Quando li aiutiamo a identificare degli obiettivi e a trovare modi di superare gli ostacoli che incontrano sul loro cammino, li aiutiamo anche a realizzare il loro potenziale. Emily Nash è una terapeuta della ArtReach Foundation, un’organizzazione che addestra insegnanti provenienti da regioni colpite da guerre e calamità naturali all’uso di una terapia di arti creative ed espressive. Articolo pubblicato originariamente nel rivista Contatto. Usato con permesso. Di Misty Kay Io e mio marito Daniel viviamo con i nostri quattro figli in un appartamento al tredicesimo piano. Neanche a dirlo, l’ascensore è parte essenziale della nostra vita quotidiana. Era stata una normale giornata affaccendata, con la maggior parte del tempo e delle energie passata a tener contenti i bimbi, a farli mangiare e ad evitare che si accapigliassero. Eravamo usciti tutti insieme, non ricordo nemmeno a far che, e stavamo rientrando a casa. Entrammo nell’ascensore ed uno dei bambini spinse il bottone. Il numero 13 si accese sul pannello e le porte si chiusero. “Ragazzi, io e vostra madre abbiamo un annuncio importante da fare”, disse Daniel, con un tono che attirò l’attenzione di tutti. Non avevo idea di cosa si trattasse. Daniel è un tipo spontaneo, pieno di sorprese e non so mai cosa aspettarmi da lui. Rapidamente, decisi di stare al gioco. Mi avvicinai a lui e lo presi a braccetto per dare più peso a ciò che stava per dire. “Io e la mamma vogliamo farvi sapere che dopo quattordici anni di matrimonio, siamo ancora completamente e pazzamente innamorati”. Quindi si girò e mi baciò con passione. Wow! E chi se lo aspettava? I bambini fecero una risatina e chiesero: “E perché questa è una notizia importante?” Daniel rispose che con tanti matrimoni che hanno problemi e con i divorzi così comuni oggi nel mondo, i figli hanno bisogno di sapere che i loro genitori si amano. Quindi guardò nostro figlio negli occhi e disse: “Quando un giorno ti sposerai, devi trattare bene tua moglie”. Il campanello annunciò l’arrivo al tredicesimo piano e le porte dell’ascensore si aprirono. Quando entrammo nell’appartamento, il chiacchierio dei bambini era punteggiato di risatine ed e Daniel ed io svicolammo nella nostra camera per godere insieme di un momento di intimità. In trentasei secondi fra il primo e il tredicesimo piano, Daniel aveva unito la nostra famiglia maggiormente, aveva portato il sorriso sui nostri volti, insegnato una lezione di vita a nostro figlio e riscaldato il mio cuore con un calore che riempì tutto il mio essere. Articolo pubblicato originariamente nella rivista Contatto. Usato con permesso.
Alex Peterson Coltivate il rispetto reciproco Il rispetto reciproco rinforza il legame affettivo tra genitori e figli. Genera anche unità, obbedienza e apprezzamento. All’interno di una famiglia il rispetto si manifesta mediante considerazione, comprensione, premurosità, disponibilità all’ascolto e comunicazione affettuosa. E funziona in entrambi i sensi: se volete che i vostri figli vi dimostrino rispetto, dimostrate rispetto a loro. I bambini imparano mediante l’osservazione e imitano quello che vedono. Se il problema è la mancanza di rispetto, probabilmente è iniziato con i genitori, i compagni, oppure altre influenze come la TV, i film o i giochi al computer. Ridurre al minimo le influenze negative è metà della battaglia; l’altra metà è stabilire chiare regole su ciò che ci si aspetta e poi mantenere costantemente quello standard. Potete dimostrare rispetto per i vostri figli in vari modi:
Evitate le incomprensioni A volte sembra che i bambini scelgano i momenti meno adatti per comportarsi male; e a volte non si tratta tanto di cattivo comportamento quanto di comportamento fastidioso. Quando i genitori sono sotto pressione, occupati da altri lavori o da altri pensieri, quando non si sentono bene o sono semplicemente di cattivo umore, il loro modo di comportarsi con i figli ne risente. Alcune cose che normalmente sono consentite o tollerate — un certo livello di rumore o di chiasso, per esempio — fanno perdere la pazienza ai genitori, provocando parole dure, punizioni più severe del necessario, od occhiatacce che dicono al bambino “sei nei guai”, ma lo lasciano confuso. I bambini di solito non vedono le cose nella loro totalità, quindi quando la frustrazione di un genitore raggiunge il punto di ebollizione, spesso si sentono più in colpa del necessario e questo può portare a conclusioni ancora più drammatiche: “La mamma vorrebbe che non ci fossi”, “Il papà non mi vuole bene”, “Sono un buono a nulla”. Evitate incomprensioni tanto dannose bloccandovi prima del punto di ebollizione e dando le giuste proporzioni al comportamento del bambino. “Mi piacerebbe sentirti cantare un’altra volta quella canzone, ma adesso devo concentrarmi sulla guida”. “Ho mal di testa, così per favore non fare così adesso”. E se non riuscite a bloccarvi in tempo, una spiegazione e delle scuse dopo l’accaduto aggiusteranno le cose. Dando al bambino l’opportunità di partecipare alla soluzione del problema, avrete trasformato in positiva una situazione potenzialmente dannosa. Rinforzo positivo Gli elogi sono un ottimo incentivo. I bambini prosperano con gli elogi. È più importante e proficuo elogiare un bambino per essersi comportato bene che sgridarlo per essersi comportato male. Ci sono volte in cui rimproveri e correzioni sono necessari, ma se imparate a prevenire i problemi con qualche elogio e altri rinforzi positivi svilupperete autostima nei vostri figli e finirete con l’essere meno scoraggiati, esausti e frustrati alla fine della giornata. È una strategia vincente su tutti i fronti. Più vi concentrate sul lato positivo, più cose troverete per cui elogiare vostro figlio e meno vi dovrete preoccupare di un cattivo comportamento. Un elogio incoraggia azioni degne di altri elogi. Siate costanti, sinceri e creativi, ma credibili. Per esempio, se il bambino cerca di fare qualcosa di nuovo, ma i risultati sono disastrosi, complimentatelo per lo sforzo, non per i risultati. Oppure, se voleva farvi una sorpresa ma il tentativo è riuscito in modo disastroso, elogiate le sue premure. Sottolineate sempre il lato positivo e premiate il bene. Articolo dalla rivista Contatto. Usato con permesso. |
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