I primi mesi di vita di un bambino possono essere faticosi tanto per il bimbo che per i genitori. Fortunatamente la maggior parte dei pargoli acquisisce orari regolari di sonno già dai 3 ai 6 mesi di vita. Nel frattempo, prova a seguire questi consigli per far dormire il tuo piccolino il più a lungo possibile durante la notte. Ottenere Sollievo Immediato
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Articolo adattato da WikiHow.
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I bebè sono una delle macchine di apprendimento più perfette in natura. Con solo un piccolo aiuto, un bebè può essere stimolato e divertirsi. Ecco alcuni modi per sviluppare la mente del tuo bambino.
Consigli e Avvertenze
Per gentile concessione di WikiHow.
Una riflessione per i genitori Da Gesù, in profezia Pensate ai bellissimi doni d’amore che vi ho fatto, sotto forma dei bambini con cui vi ho benedetto. Ognuno di loro è prezioso per voi, molto caro al vostro cuore. Il loro benessere, la loro felicità e la loro crescita sono importanti per voi e lo sono anche per Me, perché sono i miei figli e le mie figlie. Pensate al mio interesse e alle mie attenzioni nei loro confronti, al modo in cui li manifesto a voi e a loro — nei momenti di felicità, di risate, di benedizione e di divertimento; nei momenti in cui imparano, sperimentano e cambiano; nei momenti in cui i loro cuori e le loro menti sono messi alla prova e questo li aiuta a conoscere meglio Me e il modo di operare del mio Spirito. Pensate alle mie promesse di prendermi cura dei miei cari — e vostri figli lo sono. Pensate al mio amore perfetto e alla mia comprensione di tutti i loro bisogni e desideri, sia adesso che in futuro. Meditate sulla mia abilità di prendermi cura di loro, in qualunque circostanza. Text © The Family International. Photo courtesy of www.publicdomainphotos.net
Elizabeth Montgomery, Pre-K Smarties Non è mai troppo presto per introdurre i vostri bambini ai libri. Anche se i bambini piccoli non sono in grado di seguire una trama o compren-dere un tema, trarranno di sicuro un beneficio dall’uso di un libro. Oltre al legame inevi-tabile che si crea quando tenete in braccio il vostro bambino e comunicate con lui, leggere a vostro figlio è molto utile per lo sviluppo della capacità di parlare. Molto prima di pro-nunciare la sua prima parola, il vostro bebè assorbe i suoni che contribuiranno a sviluppare l’uso della parola e più avanti la lettura. I libri servono anche a sviluppare l’immaginazione del vostro bambino e l’aiutano a dare un senso alle situazioni che ha vissuto e introdurlo alle nuove. Leggere al vostro bambino oggi promuove una buona abi-tudine di lettura per il domani. Visto che i bambini piccoli reagiscono particolarmente bene ai suoni del linguaggio, il libro migliore per i bambini è quello che accentua il ritmo, la melodia e la ripetizione, come le filastrocche e i libri con schemi linguistici semplici. Ritmo, rime, ripetizione e schemi linguistici familiari cat-turano l’attenzione dei bambini piccoli. I libri per bambini sotto i tre anni di solito hanno il minimo indispensabile di testo, le parole spesso hanno la funzione di didascalie o di descrizione dei disegni. Ai piccini piace molto vedere le foto di altre persone, specialmente di altri bebè; ne riconoscono i tratti del viso e le espressioni. I bebè ed i bambini piccoli amano vedere oggetti familiari come un orsetto di peluche o una paperella di gomma, o gente che fa cose che loro conoscono già nella vita di tutti i giorni, come vestirsi o fare il bagno. I libri non sono solo edu-cativi o non servono solo per aiutare a sviluppare le abilità; ai bebè, come agli adulti, piacciono i libri anche come intrattenimento. I genitori, o le persone che si prendono cura dei bambini, trovano nei libri un metodo molto efficace per tenerli impegnati e felici al tempo stesso. Infatti impa-rare ad apprezzare i libri fin da piccoli aiuta i bambini a porre le basi per il ruolo vitale che i libri avranno nella loro educazione formale. *** Insegniamo a leggere ai nostri figli troppo tardi. All’età di sei anni la capacità di assorbire quasi senza sforzi i fattori più semplici, sia uditivi (parlati) che visivi (scritti), è già finita. … È più facile insegnare a leggere a un bambino di cinque anni che a uno di sei. È più facile a quattro che a cinque, a tre che a quattro, a due che a tre, a uno che a due, ed è ancora più facile a meno di un anno. La grande verità è che i bambini assorbono semplici informazioni, come una parola detta o scritta, ad una velocità a cui un adulto non s’avvicina nemmeno. Perché un bambino possa leggere le parole, ci sono tre semplici requisiti. Le parole devono essere grandi, nitide e ripetute spesso. I collegamenti nervosi immaturi dei bambini non sono in grado di captare le scritte piccole, mentre invece è proprio il procedimento di mostrare al bebè le scritte grandi che farà crescere e maturare fisicamente i collegamenti nervosi visivi del suo cervello. Se la madre di un bambino di due anni vuole provare la verità di questo, basta che prenda un foglio di carta bianca e ci scriva in rosso, in modo chiaro, la parola “Mamma”, in lettere grandi circa quindici centimetri, e la mostri al suo bambino una mezza dozzina di volte a distanza di un’ora, dicendo con voce eccitata e felice: “Questo è Mamma”. Non mettetelo alla prova, limitatevi a dirlo. Ben presto sarà lui a dirlo a voi. Brani tratti da Perché insegnare a leggere al tuo bebè? di Glenn Doman, Fondatore dell’Istituto per la Realizzazione del Potenziale Umano Foto per gentile concessione di Sean Dreilinger via Flickr.
Tratto da Grow Up Reading [Crescere leggendo]
I cambiamenti che i bambini hanno dalla nascita ai ventiquattro mesi sono notevoli e sostanziali. Alla nascita, i bambini usano soprattutto il pianto come mezzo di comunicazione e interazione col mondo. Con la crescita, i bambini cominciano ad usare gesti ed espressioni del viso per comunicare con gli altri, poi esclamazioni, balbettii e infine parole. Un buon sviluppo del linguaggio aiuta i bambini a diventare adulti con una buona padronanza del linguaggio, che sanno leggere e scrivere con competenza. I genitori possono aiutare i bambini ad imparare con successo a leggere e scrivere, sviluppando fin dalla nascita i seguenti talenti. Abilità di espressione orale: i bambini imparano il linguaggio in diverse fasi. Durante i primi quattro mesi, i bambini hanno per lo più un ruolo passivo nei confronti del linguaggio. Nei quattro mesi successivi, i bambini iniziano ad imitare i suoni. A otto mesi, un bimbo risponde quando viene chiamato per nome, distingue le emozioni dal tono della voce, risponde ai suoni facendo a propria volta dei suoni e usa la propria voce per esprimere gioia o dispiacere. Entro i dodici mesi mostra sempre più interesse alle parole e risponde a semplici comandi verbali. Comincia anche ad usare gesti semplici, come ad esempio salutare con le mani, o scuotere la testa per dire no. Fa dei balbettii modulati e usa esclamazioni come “oh-oh” e potrebbe già dire alcune parole come “mamma” e “papà”. A un anno un bambino è già in grado di dire sei o sette parole (anche se alcuni non parlano per niente, mentre altri riescono a dirne anche una cinquantina) e comprendono fino a settanta parole. C’è di solito uno spazio di circa cinque mesi tra il momento in cui un bambino comprende una parola fino a quando è in grado di pronunciarla. Tra i 12 e i 18 mesi il vocabolario di un bambino aumenta lentamente, ma con costanza. Per lo più il vocabolario di un bambino esplode dal momento in cui riesce a dire circa una cinquantina di parole. Dai due anni in poi i bambini riescono normalmente a imparare il significato di circa otto nuove parole al giorno. Più i genitori parlano e leggono al loro bambino, più rapidamente si sviluppa il suo vocabolario. Secondo gli esperti della prima infanzia, l’abilità linguistica cresce più velocemente nei bambini i cui genitori rispondono in modo positivo invece che negativo. Consapevolezza fonemica: comprendere i fonemi — i suoni più piccoli e distinti che formano le parole — è alla base dell’apprendimento di lettura e scrittura. I bambini sono piuttosto abili nel percepire la differenza dei suoni. Ecco perché i bambini sono “predisposti” a imparare diverse lingue nei primi anni della loro vita. I bambini riescono a distinguere i fonemi e imparano a differenziare i diversi suoni che compongono un linguaggio grazie all’interazione con i genitori e le altre persone che li accudiscono. Aiutate il vostro bambino a sviluppare una consapevolezza fonemica parlando e leggendo al vostro bimbo ogni giorno. Incoraggiate il vostro bimbo a sviluppare i suoi balbettii, perché l’aiutano a imparare a parlare. A circa due mesi, i bambini cominciano a vocalizzare suoni come “aaah” e “oooh”. A cinque mesi uniscono i suoni di vocali e consonanti per formare delle parole. Comprensione: la comprensione è essenziale nell’imparare a leggere. Anche se la comprensione verrà comunque rafforzata negli anni seguenti, quando intorno ai tre-quattro anni riusciranno a seguire immagini e testo per comprendere il significato di una storia, è tuttavia importante spiegare quello che sta accadendo in un libro mentre lo leggete a voce alta. Secondo Jim Trelease, nel suo Manuale della lettura ad alta voce, “la comprensione di ciò che si ascolta favorisce la comprensione di ciò che si legge”. Mentre il vostro bimbo ascolta quel che leggete, evidenziate i punti salienti di una storia attraverso le illustrazioni, oppure ricordate attraverso un’immagine un particolare della vita del vostro bambino. Usando simili strategie, incrementate la sua abilità di pensare e incoraggiate in lui una migliore comprensione. Quasi due secoli fa la gente seguiva le notizie delle conquiste di Napoleone con il fiato sospeso. Nel frattempo tra di loro nascevano molti bambini. Ma chi poteva pensare ai bambini? Tutti pensavano solo alle battaglie. Eppure solo nel 1809 vennero al mondo numerosi bambini destinati ad una vita illustre: William Gladstone, considerato da molti il più grande statista inglese del diciannovesimo secolo; Abraham Lincoln, uno tra i più famosi presidenti degli Stati Uniti; Alfred Lord Tennyson, famoso poeta inglese e Louis Braille, l’inventore del diffusissimo sistema Braille di lettura per i ciechi, anch’egli privo del dono della vista! Nessuno allora pensava ai bambini, ma solo alle battaglie. Eppure quali battaglie del 1809 contarono più dei bambini nati in quell’anno? Alcuni pensano che Dio possa mandare avanti il mondo solo con ingenti battaglioni, mentre egli invece usa i bambini! Quando c'è un male su cui trionfare, o una verità da diffondere, Dio affida il compito ad un neonato! Text copyright © TFI. Samuel Keating Per il primo compleanno di mia figlia Audrey, mia moglie ed io avevamo progettato una festicciola con alcuni amici e parenti a casa nostra; invece finimmo per avere un evento sfarzoso nel ristorante gestito dai suoi nonni. Bisogna ammettere che probabilmente era più a vantaggio di tutti gli altri. Audrey passò la maggior parte del tempo osservando cautamente gli avvenimenti dalla sicurezza delle braccia di qualcuno e rifiutò assolutamente di posare per le foto davanti alla sua candelina solitaria, nonostante molti tentativi d’incoraggiamento (o forse proprio a causa di ciò). Si parla sempre di come vola il tempo e a me sembra proprio così. Forse è perché sto invecchiando. Quando ero piccolo, i giorni, le settimane e i mesi – per non parlare degli anni – sembravano passare troppo lentamente; adesso sembra che siano passate poche settimane da quando ho visto Audrey per la prima volta. Mi ricordo così bene quel giorno, insieme a tutte le mie prime impressioni ed emozioni quando vidi l’infermiera farle il primo bagno e quando poi si addormentò per la prima volta tra le mie braccia. Prima che nascesse, spesso avevo sentito altri genitori parlare della gioia di avere dei figli, ma non ne ero tanto convinto. Credevo che quei genitori pensassero sul serio di essere felici, ma non riuscivo a capire perché. Non avevano una vita più stressata, stancante e frenetica di prima? Non avevano meno tempo libero? Non si sentivano in imbarazzo quando i loro bambini capovolgevano un piatto pieno di cibo, logorati dal loro piagnucolio quando erano stanchi, e infastiditi dalla loro appiccicosità o dalle loro ripetute disubbidienze? Ero certo che io lo sarei stato. Anche se mi piaceva stare con i bambini degli altri, valutavo troppo il mio tempo e le mie comodità per averne uno io. Adesso invece non posso immaginare la mia vita senza Audrey. Ogni sorriso, ogni risatina, ogni nuova scoperta che fa, ogni nuovo giocattolo che impara a usare, ogni verso d’animale che riesce a imitare, mi riempie di grande felicità e gratitudine per la sua presenza nella mia vita. La sua ultima scoperta è che uno strillo acuto è una maniera efficace di attirare la mia attenzione quando vuole che giochi con lei o che le legga un libro, ma nemmeno questo riesce a sottrarre qualcosa all’amore che provo per lei o alla gioia che mi dà. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
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March 2025
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