z—Un adattamento natalizio di 1 Corinzi 13 Se decoro perfettamente la mia casa di rami d’agrifoglio, fili di luci intermittenti e palline colorate, ma non mostro amore, sono solo un’altra decoratrice. Se lavoro in cucina come una schiava, preparando biscotti e pasti da gourmet e apparecchiando a meraviglia la tavola, ma non mostro amore, sono solo un’altra cuoca. Se lavoro in una mensa per disagiati, eseguo canti natalizi nelle case per anziani e do in beneficenza tutto quel che ho, ma non mostro amore, non mi giova nulla. Se addobbo l’albero con angeli luccicanti e fiocchi di neve all’uncinetto, se partecipo a una miriade di feste e canto nel coro, ma non mi concentro su Cristo, non ho capito niente. L’amore smette di cucinare per abbracciare un bambino. L’amore accantona le decorazioni per dare un bacio al marito. L’amore è gentile anche quando è stanco e assillato. L’amore non invidia la casa di un’altra che dispone di un servizio di porcellana e di tovaglie di lino. L’amore non grida ai bambini di togliersi di mezzo, ma è grato che siano lì. L’amore non dà solo a chi è in grado di restituire, ma gioisce nel dare a chi non può farlo. L’amore sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non viene mai meno. I DVD verranno graffiati, i giocattoli dimenticati, le sciarpe e i berretti persi, un computer nuovo avrà una versione più recente, ma il dono dell’amore durerà per sempre. Per gentile concessione della rivista Contatto. Utilizzato con il permesso. Foto: Krystine Lovett/Flickr
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Una compilazione per i genitori e chi si prende cura dei bambini Quando passate tempo con i vostri bambini è come se foste in prima serata. Siete sul palcoscenico, in un certo senso, e li influenzate e li istruite con le vostre parole e il vostro comportamento, che lo vogliate o no. Così, nel rapporto tra genitori e figli, passare del tempo insieme non è abbastanza. Per dare significato a quel tempo, deve esserci qualità. Tra i prerequisiti per fare i genitori in maniera soddisfacente ci sono la pianificazione e la riflessione. […] Passare del tempo di qualità insieme è uno dei fattori più importanti per creare dei rapporti genitore-figlio buoni e salutari. Passare del tempo di qualità insieme può voler dire una rumorosa festa di famiglia, una serata tranquilla a casa ad ascoltare vostra figlia che si esercita a suonare, una notte insonne passata con un bambino febbricitante, un giorno di vacanza passato a ripulire il garage insieme, oppure un’ora passata in una discussione animata. Qualunque sia l’attività, il tempo di qualità insieme dovrebbe trasmettere messaggi come: “Ti voglio bene”, “Voglio starti vicino”, “Mi piace stare con te”, “Insieme a te mi diverto”. […] Ogni famiglia trae benefici dedicando regolarmente un periodo fisso a stare insieme. […] Quando cominciate a organizzare questo tempo di qualità insieme, è importante che voi e vostro figlio o vostra figlia facciate cose che abbiano significato. Fate un elenco delle vostre attività familiari preferite. Discutetele insieme, poi mettetele in ordine d’importanza. Alla fine programmate quelle che ritenete abbiano la priorità. Se decidete solo per quelle più semplici, o quelle che richiedono meno tempo o meno impegno, potreste perdere le più importanti. --Dr. Kay Kuzma * Possiamo essere così presi dai nostri molteplici impegni, dai nostri orari frenetici e dalle nostre vite frettolose, da dimenticare che le cose che contano di più per i nostri figli sono quelle piccole cose semplici che rendono la loro casa un posto divertente, comodo e felice. Le seguenti domande vi aiuteranno a riflettere su come meglio raggiungere quell’obiettivo: 1. Quale sarebbe secondo vostro figlio l’aspetto migliore del vivere in casa vostra? Quali sono le tradizioni migliori, le cose che fate insieme e sono così divertenti che vorranno farle anche con i loro futuri figli? In breve: che tipo di ricordi state creando per i vostri figli nella vita quotidiana? 2. Cosa pensate che i vostri figli vorrebbero cambiare nella vostra vita familiare? Che cosa v’impedisce di farlo? 3. Quando è stata l’ultima volta in cui la vostra famiglia è stata lì seduta a non fare altro che ridere? Quand’è l’ultima volta in cui vi ricordate di non aver fatto assolutamente niente [insieme]? 4. C’è una semplice tradizione o abitudine di famiglia che volete seguire per divertirvi insieme? Scrivetela. Poi preparatevi a farla tutti insieme. Immaginate che qualcuno chieda ai vostri figli che cosa vorrebbero veramente cambiare nella vostra famiglia. È la stessa domanda che è stata posta a ottantaquattromila studenti delle medie inferiori e superiori che hanno completato una ricerca della rivista USA Weekend. Cosa pensate che abbia detto la maggioranza dei ragazzi? (Probabilmente la stessa cosa che direbbero i vostri, quindi pensateci bene.) Quasi due terzi dei ragazzi intervistati hanno detto che avrebbero voluto passare più tempo con i genitori. In effetti, più di due ragazzi su cinque pensavano che il tempo passato con la madre fosse troppo affrettato. Quello che i ragazzi dicevano di volere non era soltanto più tempo, ma più momenti rilassati — il tipo di tempo che un ragazzo considererebbe semplicemente “uno spasso”. Nessuna aspettativa. Nessuno stress. Nessun ritmo frenetico. Solo divertirsi tranquillamente, in maniera rilassata. È il tipo di tempo che crea l’unità familiare. Quel tempo rilassato e sereno è ciò che anche i vostri figli desiderano e di cui hanno bisogno. --Michele Borba * Un giorno i vostri figli saranno grandi e se ne andranno. Allora sarete grati di aver dato loro le cose di cui avevano bisogno mentre crescevano. […] Così, in quelle ore notturne, mentre vegliate su un bambino malato, sorridendo anche se vorreste piangere, cantando mentre pregate di avere pazienza, asciugando nasini gocciolanti mentre sognate di fare grandi cose per Dio, ricordate che è proprio quello che state facendo. Non vi pentirete mai di nessuna preghiera, nessuna canzone, nessuna parola amorevole. Ogni piccolo gesto d’affetto va a toccare [i vostri figli] per l’eternità. Dopo tutti gli anni in ci avrete creduto solo per fede, un giorno anche voi — come me — avrete la benedizione di vedere quello che saranno diventati. --Derek and Michelle Brooks * Come ha detto qualcuno: “Quello che faccio oggi è importante perché gli sto dando un giorno della mia vita. Quando verrà domani, quest’oggi sarà andato, per sempre, lasciando al suo posto ciò che gli ho dato in cambio. Voglio che sia un guadagno, non una perdita; un bene, non un male; un successo, non un fallimento; per non dovermi pentire del prezzo che ho pagato per averlo”. È doppiamente vero per voi che vi prendete cura dei vostri bambini. Non è solo un’ora, o poche ore, o un giorno della vostra vita; è anche un’ora o due o un giorno della loro vita. Di che cosa state riempiendo la loro mente, il loro cuore e la loro vita? Non si tratta solo di assicurarvi che stiano imparando le loro lezioni scolastiche. Si tratta dell’amore che dimostrate loro, dell’esempio che impartite, del modo in cui vi comportate con loro, del vostro atteggiamento, del vostro sorriso e molto altro. Che cosa guadagneranno i vostri figli da questa giornata? Aggiungerà qualcosa ai fondamenti della loro vita? Sapranno dentro di sé che avete ottenuto qualcosa di buono in cambio di quel giorno della vostra vita, grazie a quello che ha portato o aggiunto alla loro? Forse non sempre vi accorgerete che i vostri sforzi stanno facendo una differenza. Alcuni giorni sì, altri invece sono duri. In quei momenti, guardate i vostri piccoli. State investendo in loro i giorni della vostra vita. State dando il vostro tempo, la vostra vita, il vostro amore e le vostre capacità in cambio di dividendi duraturi nella loro vita. --Gesù, in profezia Text courtesy of Anchor. Photo by Bill Branson (Public Domain) via Wikimedia Commons.
Quando ripenso alla mia infanzia, la mia mente viene inondata da immagini di amore, incoraggiamento e dolci ricordi familiari. Mi ricordo le serate passate sulle ginocchia di mio padre ad ascoltarlo leggermi storie per ore. Non ho alcun dubbio che quelle esperienze abbiano instillato in me un amore per i libri che è durato una vita. Quattro decenni dopo, posso ancora sentire le parole di mia madre — “Tratta tutti con gentilezza, Michelle” — con lo stesso tono che usava quando ero giovane. I valori con cui mi hanno cresciuta i miei genitori — perseveranza, compassione, accettazione e credere in me stessa — sono gli stessi che guidano la mia vita oggi. E sono gli stessi con cui cerco di modellare i miei figli. Non c’è bisogno di ricerche per dimostrare la vostra influenza: un solo momento in cui sorprendete vostro figlio a imitare il vostro comportamento, a ripetere le vostre parole o emulare i vostri valori, dovrebbe confermarvi che fate effettivamente una differenza. Il buon senso ci dice che possiamo influenzare in maniera rilevante la direzione che prenderà la vita dei nostri figli. E il motivo è semplice: le competenze per vivere con successo s’imparano, non si ereditano; possiamo fare una differenza enorme perché possiamo insegnare queste competenze ai nostri figli e ai nostri studenti. Gestire gli alti e bassi della vita, andare d’accordo con gli altri, stabilire un obiettivo e non arrendersi prima di averlo raggiunto, saper trovare soluzioni e risolvere i conflitti, comunicare in maniera risoluta e fare tutto ciò con compassione e comprensione, sono competenze che costruiscono caratteri solidi, menti forti e cuori amorevoli; sono tutte competenze che possono essere insegnate. Anche se il nostro amore e il nostro affetto non renderanno per forza più amichevoli e fiduciosi di sé i nostri figli, possiamo ugualmente coltivare le competenze che rinforzano le caratteristiche di una vita riuscita. E qualunque siano il carattere innato e la composizione genetica dei vostri figli, potete espandere il loro potenziale insegnando loro a condurre una vita più soddisfacente e riuscita. --Michelle Borba * Il modo in cui vivi — le tue priorità, come spendi il tempo e il denaro, il modo in cui tratti gli altri e le tue cose — è il miglior indicatore di ciò che è importante per te e dei valori che ti stanno a cuore. Credimi, i tuoi figli leggono la tua vita molto meglio di quanto diano ascolto alle tue parole. Se entrambe le cose viaggiano in armonia, bene. Altrimenti, è il momento di riesaminare le cose. Mentre cerchi di instillare buoni valori nei tuoi figli, fatti queste domande:
* Che cosa significa preparare i bambini per la vita? Significa pensare a come aiutarli a progredire durante gli stadi naturali della crescita e dello sviluppo, sapere che cosa fanno o che situazioni affrontano i loro coetanei, e prepararli per i momenti in cui potrebbero affrontare le stesse cose. Significa insegnare ai vostri figli ad avere coraggio quando si trovano davanti a situazioni difficili e ad affrontarle con responsabilità e fiducia. Significa, invece di proteggere i vostri figli dalle conseguenze negative del mondo d’oggi, insegnare loro a giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e ad agire con integrità, autodisciplina, convinzione, amore, tolleranza e forza di carattere. […] Insegnare valori morali ai propri figli è una sfida che tutti i genitori devono affrontare. Se è una cosa che sta loro sufficientemente a cuore, devono insegnare ai propri figli a seguire i loro valori, le loro convinzioni e le loro idee anche quando sono esposti a influenze che non tollererebbero in casa propria ma che fanno semplicemente parte della vita non appena vanno a scuola, frequentano amici provenienti da famiglie che non hanno la stessa fede o lo stesso codice morale e così via. Preparare i vostri figli significa essenzialmente insegnar loro come agire e comportarsi lontano dalla “sicurezza” della loro casa o della loro struttura familiare, come rispondere alle circostanze con convinzione morale e come comportarsi quando sono lontani dai genitori, man mano che affrontano le realtà del mondo. […] Bambini e ragazzi oggi sono sottoposti a molte influenze e ne incontreranno sempre di più nel corso della vita. Alcune saranno positive, altre negative; molte saranno una via di mezzo. Acquisire la mentalità di prepararli per la vita vi aiuterà ad accettare che non sarete sempre in grado di proteggerli ed evitare che vengano in contatto con le influenze negative, ma potrete guidarli in modo che imparino a prendere le decisioni giuste quando verranno in contatto con esse. —Maria Fontaine * “La Parola di Dio è vivente ed efficace”.(Ebrei 4,12) Vive in noi, ci parla e riempie la nostra vita di luce e comprensione. Quando beviamo l’acqua viva della Parola di Dio, essa comincia a trasformare i nostri cuori, le nostre menti e le nostre vite. Cominciamo a vedere le cose dal punto di vista divino, che spesso è completamente diverso dal nostro modo di pensare. Scopriamo su di noi e sugli altri cose che non saremmo in grado di scoprire in nessun altro modo. Non diremmo a un bambino smarrito nella foresta: “Trova la strada di casa”. Non penseremmo mai a non nutrire i nostri figli, a non vestirli, o a non lasciarli uscire a giocare, a prendere aria fresca e a fare moto. Né dovremmo negare loro le parole di vita — la potenza, la luce e la vita di Dio. Gesù disse: “Le parole che vi dico sono spirito e vita”. (Giovanni 6:63) È grazie alla Parola di Dio che i nostri figli impareranno ciò ch’è giusto e ciò ch’è sbagliato; ed è la Parola di Dio he darà loro un solido fondamento su cui basarsi in mezzo a tutti i test e le prove che dovranno affrontare. E man mano che cresceranno, ne incontreranno molte, perché la vita è un campo di prova su cui devono imparare a fare scelte per ciò che è giusto e buono, piuttosto che per ciò che è sbagliato e dannoso. Giovani come sono, i vostri figli si troveranno presto impegnati in una lotta spirituale e cominceranno a fare scelte che potranno avere grande effetto sulla loro vita e su quella di altri. Come genitori, potete prepararli meglio per queste scelte difficili dando loro Gesù, un fondamento nella fede e una conoscenza della Parola di Dio. --Derek and Michelle Brookes Per gentile concessione di Anchor. Foto di Rick Bolin via Flickr.
Solo i nonni trovano i capricci dei bambini divertenti. E' una sorta di rivincita nei confronti dei propri figli, ormai adulti e disperati, alle prese con i loro piccoli mostri. Purtroppo, i capricci sono una realtà per chiunque abbia a che fare con bambini piccoli. Di solito incominciano prima dei due anni, quando provano diversi modi per comunicare con gli altri e ottenere quello che vogliono. I capricci diventano sempre meno frequenti intorno ai quattro anni, anche se alcuni continuano a fare delle scenate anche quando sono più grandi. C'è chi continua fino all'età adulta. O no! Non c'è da preoccuparsi, però. I capricci sono in un certo senso inevitabili. Tuttavia, molti possono essere evitati e, seguendo alcuni semplici passaggi, è possibile insegnare ai bambini altri modi di comportamento. Quest’articolo aiuterà te e il tuo bambino a superare quei terribili anni e a rimanere sani di mente. Passaggi
Per gentile concessione di Wikihow. Foto di Mindaugas Danys via Flickr.
Nessuno metterebbe in discussione il fatto che crescere dei figli con un carattere forte richiede tempo e fatica. Mentre avere dei figli potrebbe voler dire “fare quello che viene in modo naturale”, essere un buon genitore è molto più complicato. Se vuoi sapere come crescere un figlio segui questi passaggi.
Parte 1 di 4: Sviluppare Abitudini Sane Mettere al primo posto l’educazione dei figli. Si tratta di un aspetto difficile da mettere in pratica in un mondo in cui esistono così tante richieste contrastanti. Un buon genitore programma e dedica del tempo all’educazione dei propri figli in modo consapevole. Egli considera lo sviluppo del carattere del figlio la priorità principale. Quando diventi genitore, devi imparare ad anteporre le priorità dei tuoi figli alle tue e a sacrificarti a trascorrere più tempo della tua giornata a prenderti cura di loro invece che di te. Certamente non dovresti trascurare te stesso completamente, ma dovresti abituarti all’idea di mettere i bisogni di tuo figlio al primo posto. Se hai una compagna, potete prendervi cura del bambino a turno, in modo tale che ognuno di voi abbia del tempo libero per se stesso. Quando programmi la tua routine settimanale, i bisogni di tuo figlio dovrebbero essere il tuo obiettivo primario. Ogni giorno leggi qualcosa a tuo figlio. Contribuire ad alimentare l’amore per le parole scritte aiuterà tuo figlio a sviluppare una passione per la lettura quando sarà più grande. Decidi ogni giorno un momento da dedicare alla lettura per il tuo bambino, di solito prima di andare a letto o prima di schiacciare un pisolino. Dedica almeno mezz’ora o un’ora al giorno alla lettura per tuo figlio, se non di più. Non solo tuo figlio svilupperà un amore per le parole, ma avrà anche migliori opportunità di successo negli studi e a livello comportamentale. Gli studi dimostrano che i bambini che hanno avuto qualcuno che leggeva per loro ogni giorno, mostrano meno comportamenti negativi a scuola. Cenate come una famiglia. Una delle abitudini più pericolose delle famiglie moderne è costituita dalla perdita del pasto in famiglia. Il tavolo da pranzo non è solo un luogo di sostentamento e di faccende familiari, ma è anche un luogo dove vengono insegnati e trasmessi i nostri valori. Le buone maniere e le regole vengono acquisite in modo sottile quando si è a tavola. L’ora dei pasti in famiglia dovrebbe comunicare e supportare gli ideali a cui i bambini faranno riferimento nel corso della vita. Se tuo figlio è schizzinoso nel mangiare, non passare tutta la cena a criticare le sue abitudini alimentari e a controllare cosa non mangia come un avvoltoio. In questo modo, tuo figlio assocerà i pasti in famiglia a qualcosa di negativo. Coinvolgi tuo figlio durante i pasti. La cena sarà più divertente se tuo figlio ti “aiuta” a scegliere il cibo al supermercato o ad apparecchiare la tavola o a occuparsi di piccole faccende inerenti alla preparazione del cibo, come lavare le verdure che cucinerai. Mantieni le conversazioni a tavola aperte e poco impegnative. Non fare a tuo figlio il terzo grado. Domanda semplicemente: “com’è andata la giornata?”. Imponi abitudini severe riguardo all’orario di andare a letto. Anche se tuo figlio non deve andare a letto tutte le sere durante lo stesso intervallo di tempo di cinque minuti, dovresti stabilire delle abitudini sull’orario di andare a dormire, che tuo figlio possa seguire e rispettare. Gli studi dimostrano che dopo soltanto un’ora di sonno persa, le capacità cognitive dei bambini possono essere ridotte di due interi anni scolastici, di conseguenza è importante che si riposino il più possibile prima di andare a scuola. La tua routine dovrebbe includere del tempo per rilassarsi. Spegni la televisione, la musica o qualunque altro dispositivo elettronico e parla dolcemente con tuo figlio nel letto o leggigli qualcosa. Non dare a tuo figlio snack contenenti zucchero appena prima di andare a letto o sarà più difficile farlo addormentare. Stimola tuo figlio a sviluppare nuove abilità ogni settimana. Anche se non devi iscriverlo a dieci diverse attività ogni settimana, dovresti trovare almeno una o due attività che gli piacciono e inserirle nella sua routine settimanale. Può trattarsi di qualsiasi cosa, dal calcio alle lezioni di arte, non ha importanza cosa sia purché tuo figlio mostri un talento o una passione per qualcosa. Fagli sapere che sta facendo un ottimo lavoro e incoraggialo ad andare avanti. Accompagnare tuo figlio a diverse lezioni lo aiuterà anche a socializzare con gli altri bambini. Non impigrirti. Se tua figlia si lamenta perché non vuole andare alla lezione di pianoforte, ma sai che in fondo le piace, non cedere solo perché non te la senti di guidare fin là. Concedi ogni giorno a tuo figlio del tempo sufficiente per giocare. ”Il momento del gioco” non significa lasciare tuo figlio seduto davanti alla televisione in balia delle costruzioni mentre tu lavi i piatti. “Il momento del gioco” significa far sedere tuo figlio in camera sua o nell’area dedicata al gioco impegnandolo attivamente con giochi stimolanti mentre lo aiuti a esplorare le sue possibilità. Anche se potresti essere stanca, è importante mostrare a tuo figlio il vantaggio di giocare coi suoi giochi, affinché acquisisca gli stimoli di cui ha bisogno e impari a giocare da solo. Non importa se non hai 80 milioni di giocattoli con cui farlo giocare. È la qualità e non la quantità che conta. Potresti scoprire che il suo gioco preferito del mese è un rotolo di carta igienica vuoto. Parte 2 di 4: Amare tuo Figlio Impara ad ascoltare i tuoi bambini. Influire sulla loro vita è una delle cose più straordinarie che tu possa fare. È facile disinteressarsi dei propri figli ed è un’opportunità sprecata per fornire loro una guida importante. Se non ascolti mai i tuoi figli e passi tutto il tempo a urlare ordini verso di loro, non si sentiranno rispettati o amati. Di Maria Doehler Quando io e mio marito Sam avevamo solo un bambino, pensavo di saperne molto di puericoltura. Dovetti adattarmi e rinunciare ad una parte della mia indipendenza, ma non troppa. Curavo alla perfezione l’aspetto di Cadey, che non indossava mai vestiti sporchi, macchiati o sgualciti. Cadey era molto “portatile” e ce lo portavamo in giro dovunque andavamo. Quando bisognava fare qualcosa, andavamo avanti con calma e la facevamo. Sapevo che quando avremmo avuto altri figli le cose sarebbero diventate più difficili, ma non mi preoccupavo. Me la cavavo abbastanza bene. La seconda fu Brooke. Brooke era un angelo di bambina, si svegliava solo per farfugliare e borbottare e si riaddormentava da sola. Durante quella gravidanza avevo guadagnato ancora meno peso che nella precedente, così ritrovai facilmente la forma. Mi dissi che se andava così bene con due, sarei stata in grado di gestire qualunque cosa. Andavo alla grande. Poi arrivò Zara. Ogni mia sicurezza di madre se ne andò. Non che Zara fosse una bimba particolarmente difficile, solo che se ci veniva voglia di fare “un’improvvisata” ci volevano 45 minuti per metterci in moto. Spesso capitava che i bambini piangessero in tre parti diverse della casa. Fare qualunque cosa insieme richiedeva la progettazione e l’esecuzione scrupolosa di una missione sulla luna. Le amiche cominciarono a fare commenti come: “Mi fai sentire stanca solo a guardarti”. Ma i bambini non rimangono neonati per sempre (non fai in tempo a rilassarti, che cominciano a camminare!) e imparammo ad adattarci. Imparammo che non dovevamo essere perfetti. E che neanche i nostri bambini dovevano esserlo. A questo punto iniziai a capire meglio che essere una madre è molto più che partorire e occuparsi fisicamente dei bambini: significa vivere la mia vita attraverso i miei figli, non imponendo loro le mie idee ed i miei sogni, ma rallegrandomi ed essendo orgogliosa dei loro successi. Dovunque andavamo, tutti ci dicevano: “Godeteveli adesso finché sono piccoli. Crescono così in fretta!” Quella verità iniziò a fare presa su di me. Quattro figli. Emma è speciale quanto suo fratello e le sue sorelle. Le “improvvisate” ora richiedono un’ora. Dobbiamo ancora pianificare tutto, ma progettiamo al massimo solo una cosa al giorno. Abbiamo tanti vestiti “da gioco” e pochi vestiti “della festa”. Una volta, quando Zara ha scarabocchiato con il pennarello blu la camicia di Cadey pochi minuti prima di uscire, mi son ritrovata a pensare: “Be’, almeno lo ha fatto su una camicia blu. È quasi un abbinamento”. Siamo uno spettacolo, ma uno spettacolo felice che la maggior parte delle persone si diverte a guardare. Continuo ad imparare molte cose sull’amore, che stanno lentamente cambiando anche le parti più cocciute del mio carattere. Ogni bambino ed ogni giorno mi plasmano un po’ di più, ma non desidero che le cose siano diverse. È divertente essere una famiglia! Foto e articolo per gentile concessione della rivista Contatto.
Curtis Peter van Gorder Essendo nato prima dell' Internet, vedo persone che si scambiano freneticamente messaggini e a volte mi chiedo come sarebbero sopravvissute ai tempi in cui scrivere un messaggio comportava l’uso di una macchina da scrivere da quindici chili, una gomma da cancellare o un liquido correttore che sporcava dappertutto, un viaggio all’ufficio postale, una coda per comprare il francobollo, un’attesa di un paio di settimane perché la lettera arrivasse a destinazione e un altro paio per ricevere una risposta. Perché hanno tutti una fretta così dannata? Oggi ho preso un risciò a motore e perfi no il suo autista faceva due cose allo stesso tempo, cercando di portare a termine un aff are al suo cellulare mentre guidava nel traffico cittadino. Era vecchio abbastanza da ricordarsi quando fare una telefonata in un luogo pubblico voleva dire cercare una cabina telefonica, avere la moneta adatta e continuare a infi lare monete nel telefono, se la chiamata durava più di tre minuti? Quello che voglio sapere è dove va a finire tutto il tempo che risparmiamo non dovendo fare tutte quelle cose. Non dovremmo sguazzare nel tempo libero, grazie a tutte le meraviglie moderne che ci risparmiano tempo? È solo questione di cattiva gestione del nostro tempo? I buoni consigli abbondano: datti delle priorità, delega ad altri, fa’ prima i compiti più gravosi, elimina dalla tua vita le cose inutili, impara a dire di no… Ma c’è qualcosa di più. A volte non è questione di cosa stiamo facendo, ma di cosa stiamo diventando. Come disse il poeta indiano Rabindranath Tagore, “chi è troppo occupato a fare il bene, non trova il tempo di essere buono”. Come facciamo a rallentare un po’ le cose e goderci di più la vita, facendo allo stesso tempo tutto quello che va veramente fatto? L’altro giorno stavo uscendo per una riunione, quando mia nipote mi ha preso per mano e mi ha chiesto in tono eccitato: «Posso farti vedere i nuovi passi che ho imparato alla scuola di ballo?» Prima che potessi esclamare: «Scusa, ma ho fretta. Fammeli vedere la prossima volta», la mia mente ha fatto un salto di cinque anni e l’ho sentita dire, mentre usciva di corsa di casa: «Scusa, nonno, sono troppo occupata ad essere un’adolescente». «Certo», ho risposto. «Fammeli vedere». Dopo cinque minuti di danze vigorose e di applausi continui, sono uscito per la mia riunione sentendomi meno stressato e più ottimista. Avevo trovato la risposta. Se troviamo il tempo di fermarci e annusare i fiori, il loro profumo ci avvolgerà tutto il giorno, ricordandoci che la vita non è fatta solo di una corsa verso quello che ci aspetta dopo. Per gentile concessione della rivista Contatto. Usato con permesso.
Domanda: I miei figli hanno un’età in cui guardare la TV oppure film su video e DVD è una delle loro attività preferite. Il problema è che quasi tutto quel che vogliono vedere contiene comportamenti, linguaggio o atteggiamenti che non approvo. Per di più sembra che siano proprio questi aspetti negativi che i miei figli ricordano di più e tendono a copiare. Come posso roteggerli? Questa sembra una preoccupazione comune a molti genitori. Si rendono conto dell’importanza di controllare e a volte limitare quello che i loro figli vedono e ascoltano, e ne hanno certamente il diritto e la responsabilità. Allo stesso tempo, è praticamente impossibile riuscire a proteggere i figli da ogni influenza negativa che incontrano. Se i bambini non sono esposti a queste cose tramite la TV, i film e i videogiochi, lo saranno attraverso i coetanei o altri modi. Non è sempre possibile proteggere i figli dalle influenze negative, ma le si può combattere. In questo caso, il tempo significa prendere l’abitudine di guardare il programma insieme ai figli e poi di discuterne insieme, al fine di aiutarli a ricavare da quell’esperienza più aspetti positivi che negativi. Questo vi dà anche l’opportunità di discutere gli atteggiamenti e i comportamenti negativi da un punto di vista esterno: “Secondo te, cosa avrebbe dovuto fare quel personaggio in quella situazione?” Col tempo questo aiuterà i vostri figli a formare dei valori personali ben saldi, oltre ad insegnar loro ad essere più selettivi nella scelta di cosa guardano. È importante visionare il materiale in precedenza, o almeno leggere le recensioni per essere consapevoli del suo contenuto. Questo vi dà l’opportunità di assicurarvi che sia adatto all’età dei bambini e al loro sviluppo. Vi dà anche il tempo di pensare e pregare sulle lezioni o informazioni che se ne possono ricavare. Provate a pensare: “Che vantaggi possono trarne i miei figli?” Se la risposta è “Nessuno”, probabilmente non vale la pena che stiano a vederlo. Sia lo spettacolo che la discussione devono essere adeguati all’età dei bambini. Il vantaggio delle videocassette rispetto alla TV dal vivo è che potete metterle in pausa per rispondere alle loro domande. Quindi, se vi è possibile, registrate i programmi prima di farli vedere ai bambini (a questo modo potete anche saltare la pubblicità che potreste ritenere inadatti ai vostri figli). Se i bambini si spaventano o non capiscono certe parti, fermatevi a spiegarle, oppure saltatele. I più grandi di solito preferiscono vedere il film per intero e discuterne in seguito. L’obiettivo della discussione è esortare i bambini a pensare a ciò che hanno appena visto e aiutarli ad arrivare a conclusioni più mature di quelle cui arriverebbero da soli. I bambini imparano meglio quando fanno domande e pensano alle cose che quando tutte le risposte sono offerte loro troppo in fretta. Tendono anche ad accettare meglio le indicazioni che arrivano sotto forma di risposta alle loro domande o di domande fatte da voi che stimolano il loro pensiero, piuttosto che quando ritengono di essere oggetto di “prediche”. Mentre guardate, potreste anche prender nota di idee che potete usare come punto di partenza per altre attività divertenti, positive ed educative con i bambini, come l’approfondimento delle notizie su personaggi, luoghi ed avvenimenti storici o sulle attività mostrate nel programma, oppure portarli a fare una gita che abbia qualche relazione con il film. Potrebbe stupirvi scoprire fino a che punto i bambini possano, con un po’ di guida, trarre vantaggio da film e documentari. Possono imparare cose sulla vita e sulla natura umana; possono imparare ad affrontare crisi e difficoltà; possono imparare a simpatizzare con gli altri; possono vedere che le cattive scelte hanno delle conseguenze e quindi imparare dagli errori degli altri. Così, anche se potenzialmente dannosi se non incanalati nel modo giusto, film e TV possono diventare un buon strumento educativo e avvicinare la famiglia, quando sono usati selettivamente. Articolo originariamente pubblicato sulla rivista Contatto. Usato con permesso. |
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